La scuola oggi è chiamata a creare un nuovo alfabeto ecologico e a diventare luogo nel quale si impara a crescere in modo sostenibile, attraverso la Ri-generazione di saperi, comportamenti e abitudini; un modo nuovo di pensare per il lungo periodo, necessario per impostare azioni che educhino i giovani ad abitare il mondo in modo nuovo nella consapevolezza che un mondo nuovo non c’è. E la Festa dell’albero - istituita con legge n. 10 del 2013, con lo scopo di sensibilizzare tutti i cittadini alla cura del patrimonio arboreo, dei boschi e del verde urbano, rientra appunto in questo Piano della Ri-generazione e la macroarea “Ambiente e territorio” del Ptof triennio 2022-2025, e si integra con il Curricolo di Educazione Civica e gli obiettivi di Agenda 2030.
Un appuntamento davvero tanto atteso dai bambini delle scuole dell’infanzia e primaria Aldisio e D’Errico, vissuto con emozione ed entusiasmo nelle aule e negli spazi polifunzionali delle scuole, attraverso le varie proposte laboratoriali di carattere interdisciplinare avviate nei giorni scorsi: letture, discussioni guidate, creazione di erbari, semina in vaso, canti, visione di immagini, filmati, cartoni, attività di arte e di coding unplugged, creazione di manufatti con materiale da riciclo. Ma il momento celebrativo per eccellenza è stato rappresentato dalle tanto attese attività di giardinaggio, realizzate con il contributo dei Carabinieri della Biodiversità. Attività che proseguiranno nei prossimi giorni con l’Associazione Vitambiente, con la piantumazione nel giardino del plesso Aldisio di un albero; mentre nel plesso D’Errico sono già state messe a dimora nei vasi le piantine di leccio, roverella e sughera, piantine geolocalizzate che contribuiscono alla realizzazione di un “bosco diffuso” su tutto il territorio nazionale (progetto Un albero per il futuro) e che saranno curate dagli alunni anche nei periodi di chiusura delle scuole. Per l’occasione, nel plesso D’Errico, gli alunni di classe 5^ nell’ambito della Continuità hanno fatto un “passaggio di testimone” ai bambini di 5 anni della scuola dell’infanzia, donando il loro alberello di leccio, che hanno in cura già da due anni, a quelli che saranno i futuri alunni di classe prima. Si tratta di semplici e concreti gesti che la nostra scuola mette in campo, impegnandosi così a dare il suo contributo nel contrasto dei cambiamenti climatici, emergenza del nostro pianeta che chiede ad ogni singolo cittadino di fare la sua parte, cercando di abitare il mondo in un modo nuovo e sempre più responsabile.
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