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“Stop alla violenza contro le donne”, dalla Pro Loco di Acquaro un messaggio forte

Partecipato e intenso incontro organizzato venerdì dalle socie della Pro Loco di Acquaro, per gridare un forte “no” alla violenza sulle donne nella giornata dedicata a un problema socio culturale attuale e abominevole. Alla presenza dei carabinieri di Arena, dei rappresentanti di parrocchia (diacono Solea), amministrazione (consiglieri Gallucci e Stramandinoli) e altre associazioni l’incontro si è aperto con i saluti del presidente, Giuseppe Esposito, a Roma per l’assemblea nazionale Epli. A portarli, nei locali del sodalizio, elegantemente addobbati con le tipiche scarpe rosse e piantine di fiori (prestate dai 2 fiorai del paese) la socia Cosmina Silipo, che ha fatto da conduttrice dell’iniziativa, proseguita con la proiezione di un toccante video creato con foto a tema realizzate dal giovane del posto Vincenzo Comito (cui sono andati i ringraziamenti del presidente, che ha fatto proiettare il video all’assemblea a Roma). «Un evento - ha specificato la Silipo illustrando la giornata e i dati allarmanti di femminicidio - voluto per perseguire lo scopo sociale della Pro Loco».

Ai dati forniti e alle spiegazioni si sono alternati altri interventi. Hanno commosso le 3 poesie eseguite da Teresa Ceraso (“Amore criminale - in ricordo di Francesca”, Maria Letizia Del Zompo), Rosanna Scarmozzino (“Elogio alla morte”, Alda Merini), Giovanna Ceraso (“Senza di te”, John Keats). Una serata elegante e di alto valore, per cui Cosmina Silipo ha ringraziato il presidente, «che l’ha caldeggiata e si rende disponibile e sensibile a simili tematiche», i partecipanti e quanti hanno contribuito a vario titolo all’evento, che ha avuto il suo momento più interessante e catalizzante nell’intervento di Giuseppina Maiolo, la quale, con coraggio, lucidità disarmante, dovizia di particolari e un linguaggio chiaro, in una sala ammutolita e attonita ha raccontato la propria esperienza di vita, in gioventù fatta da numerose e indescrivibili violenze e soprusi fisici e psicologici. A partire da quelli subiti dal “padre padrone”, che nell’infanzia la picchiava con qualsiasi oggetto avesse in mano, procurandole ferite gravi che lei doveva “essersi procurata” cadendo, perché “maldestra”: «non vali niente, guai a te se parli fuori», le diceva. Finché non decide di “scappare” al nord, dove trovò un uomo che poteva essere quello della vita, che finalmente le avrebbe ridato la felicità. Ma niente, dopo il fidanzamento, tranquillo, la storia si ripete. La sera stessa del matrimonio, sul treno verso Genova, quando «mi ha massacrato di botte». E, poi, durante la gravidanza, nel ricovero in ospedale per il parto, a casa, dopo lo stesso, di notte sul luogo di lavoro da infermiera, durante la seconda gravidanza: «non parlare - il solito leitmotiv - perché se lo fai ti ammazzo; ammazzo te e tua figlia». Violenze fisiche, sessuali e psicologiche, fino a che, a 23 anni, incinta di 8 mesi, non decide di scappare e, accolta da una casa famiglia, dopo qualche tempo, denunciare. L’invito che ha fatto a tutte quelle che subiscono trattamenti simili. Brividi in sala. Toni più sereni con l’intervento di Pino Cirillo che, raccontando altri significativi aneddoti con toni ironici, ha portato un po’ di sorrisi. La bella manifestazione si è conclusa con un buffet di dolci offerti dalle socie Catia, Assunta e Teresa e il dono di una gerbera rossa di Giuseppe Esposito a ciascuna presente. Complimenti alla Pro Loco, al suo presidente e alle volontarie che non hanno lesinato fatica per un evento che meritava di essere vissuto.

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