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Capistrano, festeggiamenti in onore di S. Nicola di Bari. Dono del parroco ai bambini

Anche per la festa in onore di San Nicola di Bari, patrono e protettore di Capistrano, dopo due anni di pandemia covid che ha limitato la partecipazione dei fedeli alle funzioni eucaristiche, sono stati ripresi i tradizionali festeggiamenti con la novena e la celebrazione delle due solenni messe nella giornata di martedì 6 dicembre che ha visto una folta partecipazione dei fedeli, favorita anche dalla chiusura degli uffici e delle scuole per tale locale ricorrenza festiva.

Notevole la presenza dei bambini e dei giovani, di ambo i generi, alla messa serale sia perché dedicata, soprattutto, a loro sia per ricevere il tradizionale regalo del parroco da utilizzare per il presepe che le famiglie, come la parrocchia, iniziano a realizzare, rinviando alla notte di Natale il posizionamento dei Bambinelli che il parroco, da sempre, benedice al termine della messa che celebra nella domenica antecedente il 25 dicembre.

Nell’omelia il parroco Calafati ha evidenziato i momenti più salienti della vita del Santo che, figlio unico di famiglia nobile e benestante, ancora giovane, dopo essere rimasto orfano di entrambi i genitori, distribuì i suoi beni ai poveri e si dedicò alla Chiesa, divenendo Vescovo di Myra, Turchia, dove morì il 6 dicembre 343, all’età di 73 anni.

Ha spiegato, inoltre, che i simboli che accompagnano sempre la statua per farlo riconoscere come Vescovo sono il copricapo (mitra) e il bastone (baculo pastorale) e come Santo sono i tre bambini che riportò in vita dopo che un oste li aveva uccisi e messi in salamoia per darli in pasto ai suoi avventori, le tre palle d’oro sopra il libro del Vangelo simboleggianti i tre sacchetti di monete che il Santo fece pervenire, in tre diverse occasioni, ad una famiglia caduta in povertà per fare sposare le tre figlie che, altrimenti, senza dote, sarebbero state destinate alla prostituzione.

La ricorrenza del numero “tre” farebbe pensare alla ”Trinità” di natura divina (Padre, Figlio e Spirito Santo).

San Nicola, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e da diverse altre confessioni cristiane, è conosciuto in tutto il mondo anche per essere patrono di marinai, pescatori, farmacisti, profumieri, arcieri, bottai, prigionieri, vittime di errori giudiziari e, soprattutto, dei bambini e delle ragazze da marito, ecc. Molti, nel mondo, lo hanno come patrono . Solo in Italia è il protettore di 274 comuni, fra cui Capistrano.

Dal regalo della dote alle tre sorelle e dall’avere riportato in vita i tre bambini nasce il mito del leggendario Babbo Natale che porta i regali. A differenza della figura immaginaria di Babbo Natale, però, San Nicola è realmente esistito.

Fu imprigionato durante le persecuzioni di Diocleziano per essere liberato con l’editto emanato nel 313 a Milano da Costantino (figlio di S. Elena Imperatrice, alla quale è dedicata la Chiesa di Nicastrello, frazione di Capistrano) che riconobbe la libertà di culto ai cristiani.

Una parte delle reliquie (ossa) di San Nicola nel 1087 (quando Myra era caduta in mano degli infedeli, musulmani) fu rubata da 62 marinai baresi e portata a Bari, dove riposano nella Basilica che porta il suo nome e che è divenuta meta di pellegrinaggi di cattolici e di ortodossi, mentre circa dieci anni dopo altre reliquie (ossa) furono portate dai veneziani nella loro città anch’essa meta di pellegrinaggi.

“Il messaggio di San Nicola – ha detto il Parroco- è quello della carità verso il prossimo e della cura che dobbiamo avere verso gli ultimi”, e fra questi chi vive in povertà, chi fugge dal proprio paese, chi subisce guerre e/o persecuzioni.

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