Emozioni “in miniatura” domenica scorsa ad Arena, dove, nonostante il maltempo, si è svolta l’affrontata dei bambini, seguitissima riproposizione della secolare manifestazione religiosa del lunedì dell’Angelo. Una vera e propria prova per dimostrare la fede e per diventare i portantini di domani e per portare avanti la tradizione.
Ce ne sono tante in giro di manifestazioni del genere ma questa, tra tutte, è la più “antica: risale, infatti, almeno al ‘92, dapprima con delle sagome poi, da una dodicina di anni, con vere e proprie effigi che riproducono quelle più grandi, realizzate da Attilio Lavorato. Un’iniziativa per responsabilizzare le nuove leve a quella che è una missione: mantenere vivo un ciclo che serve a conservare qualcosa che fa comunità, comunità religiosa. Ovviamente la manifestazione rappresenta l’incontro tra Maria e il proprio figlio, risorto dopo la crocefissione, con l’intermediazione di San Giovanni. Quella dei bambini e dei ragazzi di Arena si svolge nello stesso luogo di quella del lunedì di Pasquetta, e c’era pure il servizio d’ordine.
Medesime anche le modalità: San Giovanni esce dalla chiesa e, dopo l’incontro, più in basso con l’effige di Gesù, percorre di corsa una ripida salita per dare la buona novella alla Madonna, che la prima volta rimane incredula ma la seconda dà fiducia al fedele apostolo e con lui corre verso il figlio. In “piccolo” è stata riprodotta una secolare usanza, che anche in queste dimensioni ha suscitato emozioni e ha richiamato gente, accalcata nella via e sui balconi dove la stessa si è svolta. Qualche errore ma nessun problema: per recuperare e fare meglio nell’affrontata ufficiale ci sarà tempo.
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