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La proprietà e le sue radici teologiche, dibattito all’Umg di Catanzaro

Un confronto a più voci su un istituto fondamentale esaminato da molteplici prospettive religiose

«La proprietà privata è condizione necessaria della libertà individuale di scelta ed è indispensabile per la sopravvivenza della società. Sin dai tempi di Platone e Aristotele ai giorni nostri, il dibattito che ha investito la stessa è sempre stato imperniato su quattro aspetti principali: i suoi rapporti con la politica, l’economia, la psicologia e l’etica, nella quale possono essere ricompresi i legami con le religioni».

È quanto è emerso dall’intervento di Sandro Scoppa, avvocato, presidente di Confedilizia Catanzaro e Calabria, con il quale ha introdotto il seminario sul tema “Tra cielo e terra. Le radici teologiche della proprietà”, ultimo appuntamento del mini-ciclo organizzato da Confedilizia Catanzaro e dalla Fondazione Vincenzo Scoppa con il patrocinio del Laboratorio di Storia giuridica ed economica dell’UMG di Catanzaro.

Di fronte a una platea interessata, che ha gremito l’aula H della Facoltà di Giurisprudenza dell’UMG di Catanzaro, è stata Paola Chiarella, docente del medesimo ateneo, ad affrontare l’argomento ricostruendo i legami tra il Protestantesimo e il diritto di proprietà: «Il successo professionale e la ricchezza sono la conferma dell'approvazione divina. L'etica protestante ha perciò nutrito lo spirito del capitalismo e delineato una concezione della proprietà come diritto naturale che lo Stato è chiamato a riconoscere e proteggere».

È poi intervenuta Paola Henzel, docente dell’Unical, la quale ha rilevato come «nella concezione ebraica la nozione di proprietà si identifica con quella di possesso o appropriazione transitoria e reversibile, un contratto traslativo sotto forma di una cessione temporanea del diritto reale parziario, simile ad un contratto d’affitto, i cui canoni versati in un’unica soluzione, sono destinati ad essere annullati “ex legis” nell’anno del giubileo. Il diritto di proprietà è strettamente connesso a quello di responsabilità individuale, ovvero a quel senso di obbligazione che si ha nei confronti dei comportamenti della comunità».

La disamina dell’istituto proprietario in relazione al rapporto con la comunità è stata poi al centro del contributo di Massimo Cozzolino, segretario generale della Confederazione Islamica Italiana: «il tema della proprietà nell’Islam si intreccia a una visione specifica dell’umanità, della natura, della comunità. Pratica costantemente vincoli di solidarietà che possono suggerire, a partire dallo stesso Corano, esperienze di contatto e confronto con le altre fedi e sensibilità».

A sua volta, Andrea Favaro, docente dell’Università degli Studi di Verona, si è soffermato sulla teologia cattolica: «il paradigma della proprietà privata, sulla base del Settimo Comandamento, è naturale e senza limiti nella titolarità e veicolato dalla dimensione sociale nell'uso. In sintesi, la proprietà privata rappresenta uno strumento necessario di responsabilità e, quindi, di autonomia e, così, di essere “persona”».

Infine, Domenico Bilotti, docente dell’UMG e anche componente del Laboratorio di Storia giuridica ed economica della stessa Università, muovendo dalle necessità poste da una società globalizzata come quella attuale, ha posto l’accento sull’analfabetismo religioso come prima causa di fondamentalismo: «Abbiamo cercato di percorrere la differenza teologica e religiosa partendo da temi assolutamente concreti, come la proprietà e il diritto e l’economia che ne originano. Senza pregiudizi ed etichette preconcette, ma provando a fare “universitas”, dal basso: inclusione, conoscenza e riconoscimento delle idee altrui. Forse è il solo antidoto possibile alla coercizione e all’eccesso di regolazione».

L’incontro si è chiuso con le riflessioni di Alberto Scerbo, ordinario dell’ateneo ospitante. Lo stesso ha sottolineato l’importanza del tema trattato, il quale ha consentito ai partecipanti e, in particolar modo, agli studenti, di arricchire il loro bagaglio culturale attraverso un evento formativo che ha proposto una disamina penetrante e originale della proprietà.

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