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Catanzaro, Donato contro Fiorita: “Niente anatra zoppa”. La replica: “Arrogante” VIDEO CONFRONTO

La scelta delle alleanze politiche, i progetti sull’urbanistica e in tema di sicurezza e sanità. I candidati svelano i loro ultimi progetti a quattro giorni dal turno di ballottaggio

Ultimi giorni prima del ballottaggio e Catanzaro saprà chi, tra Valerio Donato e Nicola Fiorita, sarà il suo nuovo sindaco. Ieri i due sfidanti sono stati protagonisti del nostro forum.

Donato e Fiorita, il Consiglio comunale ha visto definirsi una sua prima geografia politica alla luce dei risultati del primo turno. Al netto degli aggiustamenti dopo il secondo turno, allora, la struttura è già abbastanza chiara con una maggioranza affidata alle forze che sostengono la proposta di Donato. Qual è la vostra visione sulla circostanza e sull’eventualità di un’amministrazione segnata dalla cosiddetta “anatra zoppa”?

Donato: «È una prospettiva non idilliaca. Non sarebbe facile far convergere una maggioranza consiliare su temi strategici. Ogni pratica può formare delle maggioranze, ma sulle linee programmatiche non penso sarà facile e di lungo periodo. Non escludo che Fiorita possa trovare maggioranze in Consiglio, ma questo porrebbe un problema politico».

Fiorita: «Registro con fastidio l’arroganza di chi vuole coartare la libertà degli elettori. Credo che ciò che ci aspetta sarà un Consiglio comunale molto frammentato, in cui l’unica possibilità di un governo forte è quella di avere un sindaco autorevole. Un sindaco che arriva con un fortissimo consenso popolare - io ho preso più del 6% delle mie liste - è l’unico che può governare un Consiglio comunale del genere senza pagare cambiali o promettere assessorati tanto per restare al potere».

Entrambi arrivate da una storia politica ben definita che è quella del campo del centrosinistra. Aver chiesto i voti del centrodestra non vi crea imbarazzo?

Fiorita: «Sono un candidato civico, libero e indipendente di una coalizione di centrosinistra, non c’è alcun accordo politico con forze del centrodestra, c’è il sostegno che un candidato a sindaco ha voluto tributare al progetto».
Donato: «Non mi imbarazza affatto perché com’è noto la mia è una proposta nata allo scopo di sottoporre a tutte le forze politiche un progetto. Questo ha ricevuto ampio successo, il problema della coalizione di Fiorita è che ha fondato la sua proposta sul centrosinistra mentre oggi non va su di lui un singolo consigliere ma il capo di una coalizione di centrodestra. C’è un problema di identità del centrosinistra che viene turbato».
Parlando dei temi della città, quello dell’Urbanistica e del Piano Strutturale Comunale è uno dei più stringenti: c’è urgenza, il Psc langue nonostante i proclami e non è arrivato ad approvazione. Quale principio vi ispirerà nella sua definizione?

Donato: «Programmi così significativi per la città come il Psc devono essere fortemente discussi con i cittadini e le categorie. Unitamente al Psc bisognerà pensare ad altri piani come quello della Protezione civile, quello della mobilità, indispensabili ad un Psc completo. Sul Psc c’è un nodo centrale: l’adesione del Comune al “Consumo di suolo zero” è soltanto potenziale, io sto riflettendo sulla possibilità di un consumo di suolo reale. Penso che si dovrebbe identificare un’area della città in cui realizzare anche trasferimenti di cubatura».
Fiorita: «Il Psc avrebbe dovuto essere approvato già da alcuni anni, siamo in un ritardo estremo. Discuterne in maniera partecipata non è un’idea del professore Donato, ma è un obbligo previsto dalla legge che non è stato adempiuto dal Consiglio comunale negli anni scorsi. Il documento andrà costruito sapendo che esso regge la visione complessiva della città».

Ci sarà spazio per l’isola pedonale in centro storico nella città che avete in mente?

Fiorita: «Io mi auguro che ci sia spazio almeno per due isole pedonali, una in centro e una nel quartiere Lido. Ma questa dev’essere una scelta non improvvisata o episodica, ma che sia costruita nel tempo attraverso gli elementi che la renderanno sostenibile».

Donato: «È indispensabile che il centro storico riconquisti flussi in entrata, magari attraverso residenze studentesche e poi attraverso l’istituzione di attività attrattive capaci di determinare un valore aggiunto per la città».

La cosiddetta “mobilità sostenibile” è raggiungibile attraverso il sistema che si sta già portando avanti? Vedete il “Pendolo” come sostenibile?

Fiorita: «Più che come la vedo, credo che bisognerà impegnarsi perché sia sostenibile. Dobbiamo razionalizzare ciò che abbiamo prima di fare altre scelte. Se c’è già una direttrice su cui si muove il “Pendolo”, dobbiamo pensare a collocare su di essa strutture e funzioni che possano portare a fruire del “Pendolo”».

Donato: «Non mi sono mai espresso con grande simpatia nei confronti del “Pendolo” perché risolve alcuni problemi di mobilità ma ne lascia trascurati tanti altri. Però sarà realizzato e andrà sfruttato al massimo realizzando l’integrazione della stazione della metropolitana con quella delle Ferrovie dello Stato di Catanzaro Lido. Siamo ancora in tempo per valorizzare l’intera linea della Ferrovia della Calabria verso Materdomini e Gagliano».

Sanità: si può immaginare un hub a Germaneto senza Pronto soccorso?

Donato: «Oggi il sistema prevede degli ospedali di comunità che costituiscono il primo impatto per chi ha bisogno di rivolgersi al sistema sanitario, agli hub dovrebbero approdare soltanto le cronicità connotate dal codice rosso. Non è tanto importante, allora, organizzare un nuovo Pronto soccorso, l’idea è di sgravare il Pronto soccorso da arrivi numerosi».

Fiorita: «La partita dell’integrazione tra Aziende ospedaliere sia determinante per il futuro e se sbagliamo nella procedura rischiamo di compromettere uno dei punti di forza della città. Sul tema del Pronto soccorso è necessario intervenire subito perché le condizioni in cui versa sono preoccupanti: servono mezzi, uomini e risorse immediatamente».

Sicurezza e integrazione sociale: Catanzaro è una città socialmente “frastagliata”.

Fiorita: «Ci sono situazioni di disagio e di abbandono che devono essere affrontate. Avremo un ufficio “Città sicura” che affideremo ad un Manager della Sicurezza che lavorerà assieme all’assessore alle Politiche sociali».

Donato: «Sarebbe facile da parte mia parlare di politiche sociali, ma il problema va affrontato complessivamente: allora penso a riempire gli spazi con strutture sportive, fattorie didattiche, orti urbani. In quartieri molto ampi, penso alla parte Sud della città, è necessario poi un presidio dei Vigili urbani che sia capace di far rispettare le regole».

Uno sguardo alle vostre future giunte: a quali criteri vi ispirerete? Terrete conto del “Cencelli” o farete scelte in autonomia?

Donato: «Ho un patto chiaro con tutti: rispetto il contributo dato da chiunque al progetto, ma con una regola chiara e cioè che ogni lista potrà formare una rosa di persone che abbiano competenza tecnica o quantomeno contezza dei temi. Io avrò il potere di scegliere chi potrà formare una squadra seria».

Fiorita: «Non mi ispirerò al manuale Cencelli e nemmeno al “Cencelli 2.0” che ho sentito delineare dal mio avversario. Siamo persone libere e vogliamo cambiare la storia della città: sceglieremo le persone in base alle competenze e alle energie».

Un appello finale agli elettori.

Fiorita: «In questi giorni stiamo assistendo all’arroganza e alla tracotanza di chi ha gestito il potere in questi anni e vuole continuare a gestirlo a tutti i costi. L’appello a tutti i catanzaresi è di cogliere questa straordinaria opportunità per cambiare la città».

Donato: «Chiedo di votare liberamente una proposta autorevole, investita da nessuno, ma semplicemente formata dal territorio con la concretezza di una prospettiva del futuro: solo così potrà essere garantita la rinascita della città».

(Le domande ai due candidati a sindaco sono state poste dai giornalisti Francesco Ranieri e Antonio Ricchio)

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