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Arsenale tra i muri di una casa a Vibo e scritte sul rito di identificazione della 'ndrangheta: il video

Un arsenale di armi (kalashinikov, fucili a pompa e pistole) e munizioni, ma anche scritte richiamanti i riti di iniziazione alla 'ndrangheta impresse su un muro oltre a contanti e marijuana già divisa in dosi.

E’ quanto trovato dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Vibo Valentia, i «falchi» dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria e una squadra di Artificieri dei Carabinieri di Reggio Calabria a Vibo e a Piscopio.

I servizi straordinari di controllo del territorio sono stati disposti dal comandante provinciale a seguito della sparatoria che è costata la vita, proprio a Piscopio, al 21enne Salvatore Battaglia.

Il bilancio dell’attività registra l’arresto di un disoccupato già noto alle forze dell’ordine, mentre altre due persone sono state deferite a piede libero. I nominativi, al momento, non sono stati resi noti dai carabinieri. A vario titolo devono rispondere di detenzione illegale di armi clandestine, comuni e da guerra, nonchè detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. A insospettire i carabinieri, i nomi dei tre cavalieri spagnoli (Minofrio, Mismizzo, Misgarro), usati solitamente dalla 'ndrangheta nei riti di affiliazione, impressi su un muro nella cui vicinanze sono state trovate le armi ed anche della polvere da sparo. L’arrestato è stato condotto nel carcere di Vibo.

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