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Cosche di Vibo Valentia unite per portare la droga da Brasile e Albania: 11 arresti

Droga da Albania e Brasile per approvvigionare le piazze calabresi ma anche toscane, siciliane e piemontesi. Un unico cartello di cosche di 'ndrangheta di Vibo Valentia e province che procurava e smistava stupefacenti in mezza Italia.

È l'ipotesi investigativa della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che questa mattina ha dato vita a una operazione, seguito dell'ormai famosa Rinascita Scott,  che ha portato a Vibo, in provincia di Firenze e in altre città italiane, a 18 misure cautelari (11 in carcere e 7 divieti di dimora) e seguite dai carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia e di Firenze, coadiuvati dallo Squadrone eliportato cacciatori Calabria e dai reparti competenti per territorio. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

L'operazione di oggi nasce da approfondimenti investigativi scaturiti in seguito alla maxi-inchiesta del dicembre scorso che ha colpito la matrice 'ndranghetista operanti in provincia di Vibo Valentia.

Nell'ambito del filone dell'inchiesta Scott Rinascita riguardante il narcotraffico a essere raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati: Giuseppe Antonio Accorinti, capobastone del locale di 'ndrangheta di Zungri e già detenuto in quanto arrestato lo scorso 19 dicembre perché coinvolto nel maxi-blitz; Francesco Bonavena, 86 anni di Cessaniti; Gregorio Niglia (detto Lollo), 37 anni di Briatico; Giuseppe Navarra, 29 anni di Rombiolo; Valerio Navarra, 27 anni originario di Rombiolo ma domiciliato a Montecatini Terme; Francesco Romano, 34 anni di San Leo di Briatico; Antonio Vacatello, 56 anni di Vibo Marina; Lulezim Shkurtaj, 33 anni, albanese residente a Casal Fiorentino; Eduart Tahiraj (alias Lutaj Dhimitri), 41 anni, albanese ma residente a Calenzano (Firenze) e Floriand Tahiraj, 37 anni, anch'egli albanese e residente a Calenzano.

Nel corso dell'indagine è stato possibile ricostruire il quadro di insieme dei traffici internazionali di droga (cocaina, marijuana e hashish) che lega trasversalmente tutte le locali di 'ndrangheta della provincia vibonese e che vede particolarmente attivi i soggetti legati alla locale di Zungri, in grado di giungere fino ad alcune importanti piazze di spaccio sia in Toscana che in Sicilia, Piemonte ed altre Province calabresi come Cosenza.

Al contempo il gip distrettuale ha applicato il divieto di dimora in Calabria per altri sette indagati: Maria Carmela Ciconte (detta Melina), 51 anni, originaria di Sorianello ma residente a Bivona, frazione di Vibo; Fabio De Gaetano, 40 anni di Presinaci, frazione di Rombiolo; Michele Fiorillo, 33 anni di Ionadi; Nazzareno Fiorillo, 55 anni di Piscopio, frazione di Vibo; Ydai Hoxhaj, 29 anni, rientrato in Albania; Franco Papuzzo, 69 anni, vibonese residente a Pieve a Nievole (Pt) e Leonardo Vacatello, 51 anni residente nella frazione Bivona.

Un vero e proprio cartello dedito al traffico di droga che si approvvigionava attraverso canali riconducibili al Brasile e all'Albania. Nel canale brasiliano, ditte di import-export di marmi, niobio e manganese, hanno consentito di occultare il traffico di cocaina, mentre per il canale albanese i carichi di marijuana e hashish venivano fatti giungere mediante il porto di Bari tramite una rete relazionale costruita dai vibonesi con un gruppo di albanesi ormai stanziati in Toscana.

Il cartello della droga, operando per conto delle locali di ‘ndrangheta vibonesi, si avvaleva di persone specializzate con funzioni di broker e personali garanti in termini di affidabilità criminale nei confronti dei produttori che nei paesi esteri contrattavano i prezzi dei carichi per poi occuparsi direttamente anche dell’attività di approvvigionamento.

Una volta arrivato in Italia, il carico veniva gestito e smistato dal cartello, che utilizzava la sua fitta rete nazionale per il celere smistamento alle piazze di spaccio e la successiva vendita al dettaglio.

Complessivamente nel corso dell’attività investigativa poi culminata nell’operazione Rinascita Scott sono stati sequestrati in tutta la provincia di Vibo Valentia un chilo di cocaina, 81 chili di marijuana e 3952 piante di canapa indiana, 25 chili di hashish, 89 grammi di eroina, 11 grammi di funghi allucinogeni e 27 pasticche di ecstasy.

 

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