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Barca di migranti in fiamme a Crotone, il dramma di un finanziere: "Ho visto un ragazzo morire"

«Ho visto un ragazzo morire, il mio pensiero va a chi non c'è più». Sono le prime parole rilasciate all'agenzia di stampa Adnkronos da Antonio Frisella, il finanziere che ieri mattina è rimasto ferito insieme al suo collega Maurizio Giunta al largo di Le Castella (Crotone) nell'esplosione della barca a vela sulla quale viaggiavano oltre 20 migranti mentre erano impegnati nelle operazioni di trasbordo dei profughi su un'unità marittima della guardia di finanza.

Un racconto che arriva mentre a Crotone arriva un'altra barca a vela con a bordo 66 migranti: si tratta di 33 uomini, 15 donne e 18 minori tra cui numerosi bambini ed un neonato.

Nella deflagrazione sono morte 3 persone (un uomo,  una donna ed un minore), in 2 hanno subito gravi ustioni, altri 3 sono al momento ricoverati all'ospedale San Giovanni di Dio a Crotone, mentre 17 migranti sono stati messi in salvo.

«C'è stata un'esplosione a bordo, da cui si sono sviluppate le fiamme - prosegue Frisella - Appena avvenuta l'esplosione sono stato sbalzato all'indietro e mi sono buttato a mare. Abbiamo provato a salvare le persone», ma «parecchi migranti, quasi tutti, non sapevano nuotare. Infatti qualcuno ho provato a prenderlo anche con le ciambelle di salvataggio. Ero esausto, il mare era agitato».

Il finanziere non nasconde però la paura di quegli attimi tremendi: «Siamo esseri umani, lo siamo tutti - osserva- Siamo stati fortunati, molto fortunati. Ma ho avuto molta paura. Sono cose che finché non le provi non te ne rendi conto». Nel frattempo, questa mattina sono riprese le operazioni di ricerca degli altri possibili migranti dispersi.

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