Nel corso della mattinata odierna, i carabinieri di Serra San Bruno, unitamente al personale di Vazzano e Arena, hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere nei confronti di tre persone per tentato omicidio e porto abusivo di armi illegalmente detenute.
I fatti risalgono alla serata del 25 giugno 2020, quando, alle ore 21 circa, giungeva una chiamata al numero di emergenza 112. Il soggetto comunicava che, mentre stava percorrendo una strada provinciale con la sua auto, aveva sentito colpi d’arma da fuoco, per poi scoprire, effettivamente, che era presente un foro sul retro del suo veicolo compatibile con un colpo d’arma da fuoco. Il soggetto, nel contempo, riferiva solo di essere agitato ma di non essere stato attinto dai proiettili.
I militari di Serra San Bruno e di Nardodipace, intervenuti nella frazione Cassari del comune di Nardodipace, sin da subito, grazie alle dichiarazioni della vittima e di altre persone informate sui fatti, hanno orientato l’attività investigativa nei confronti di tre persone destinatarie del provvedimento cautelare odierno: Ilario Ieraci, 21 anni; Damiano Ieraci, 19 anni e Ilario Antonio Tassone, 18 anni, tutti originari del luogo.
L’attività investigativa svolta in seguito ha consentito di accertare il movente del delitto nell’interrotta relazione sentimentale tra la figlia della vittima e Ilario Ieraci individuato, tra l’altro, quale esecutore materiale dell’agguato.
L’evento, verificatosi alle 20:30 circa in località Casello Rosso della frazione Cassari di Nardodipace, ha visto coinvolti Ilario Ieraci e Ilario Antonio Tassone, i quali si sarebbero appostati in una curva, tra alcuni alberi ivi presenti, al fine di esplodere 4 colpi di pistola al passaggio dell’auto obiettivo dell’agguato. Uno solo di questi colpi è andato a segno non colpendo, però, l’autista della macchina.
I due, subito dopo l’evento, si sono dileguati a bordo di un veicolo Fiat Panda di proprietà della famiglia Ieraci e condotta da Damiano Ieraci, fratello di Ilario. Il quadro investigativo e le risultanze raccolte ed analizzate dagli inquirenti, hanno portato all’odierno provvedimento che ha disposto il carcere per i tre soggetti. L’attenzione della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e dell’Arma dei Carabinieri ha portato alla misura cautelare in argomento fornendo una risposta sicura ed immediata ad un evento criminoso particolarmente grave che ha destato clamore nell’ambito del piccolo centro montano vibonese.
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