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Pescatori sequestrati in Libia, iniziativa della marineria di Vibo

A mezzogiorno, per tre minuti, hanno suonato le sirene delle imbarcazioni ormeggiate sul molo Bengasi

La marineria di Vibo Marina, di concerto con quanto è avvenuto in tutta Italia, ha partecipato oggi, all'iniziativa “L’Italia del mare si ferma”, per richiamare l'attenzione sui diciotto pescatori di Mazara del Vallo che da oltre tre mesi sono fermi nei loro pescherecci sotto sequestro in Libia. A mezzogiorno , per tre minuti, nel porto di Vibo Marina le sirene delle imbarcazioni ormeggiate sul molo Bengasi, hanno suonato e tutti gli operatori del comparto ittico hanno interrotto le loro attività. All'iniziativa, nata da una proposta del responsabile nazionale del Dipartimento pesca della Lega Salvini, Lorenzo Viviani, era presente il coordinatore cittadino di Vibo Valentia, Mino De Pinto, che ha voluto dimostrare vicinanza e solidarietà a tutti i pescatori del territorio. «Marinerie e pescatori italiani - ha detto De Pinto - vogliono essere vicine alle famiglie dei 18 pescatori sequestrati in Libia e agli armatori del Medinea e dell’Antartide. Anche da Vibo Marina oggi si è alzato un grido che si spera giunga al Governo Italiano e al ministro di Maio, che non danno segnali di vita in questa vicenda, per ricordare che l’attenzione sui 18 marittimi deve restare alta, e che dimostri che il comparto pesca, unito come sempre, chiede la tutela dei propri uomini impegnati ogni giorno nelle fatiche del mare. Il suono delle sirene, come quello di tanti altri porti italiani – conclude De Pinto - è arrivato a Mazara del Vallo con l’unica richiesta: riportare a casa al più presto i nostri pescatori».

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