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Sant'Anna Hospital di Catanzaro, non si ferma la protesta dei lavoratori - VIDEO

L?usb ha chiesto un traghettamento della struttura in condizioni legali per poter continuare a lavorare con un commissario, così come previsto dalla norma di legge e per come è stato possibile per altre regioni del paese che avevano cliniche nelle stesse condizioni

Non si ferma nemmeno stanotte la protesta dell'Usb - i lavoratori presidiano dall’interno della struttura (fuori 3 gradi) - oggi dopo l’incontro con la Prefettura di Catanzaro, «che sta lavorando sulle proposte consegnate esclusivamente dalla sola Usb (nota del 1 Gennaio 2021 indirizzata al ministro a scendere per mezzo Pec) per un traghettamento della struttura in condizioni legali per poter continuare a lavorare con un commissario, così come previsto dalla norma di legge e per come è stato possibile per altre regioni del paese che avevano cliniche nelle stesse condizioni del S. Anna Hospital. Altre interlocuzioni a livello centrale sono sopravvenute, tutte in attesa di sviluppo; domani riunione regionale con i vertici dell’azienda ed amministratori cittadini per possibili soluzioni. Nota negativa che il Commissario dell’Asp di Catanzaro ha dichiarato di non partecipare e non è disponibile ad accreditare il S. Anna Hospital come punto di cardiologia ed altro nella città di Catanzaro».

Il sindacato Usb, in una nota a firma di Antonio Jiritano, ritiene che «allo stato attuale la posizione del commissario Asp sia inconcepibile per vari motivi: la spesa della regione all’Asp non è variata per gli accreditamenti; la struttura è stata adeguata alle norme richieste; se ci sono debiti e crediti sono tutti in fase di accertamento e disponibili a risolverli. Allora, ci chiediamo, quale è l’indirizzo politico che ha ricevuto? Quello di trasferire un polo che ha il 47% di interventi di bypass aorto-coronarico nella Calabria mentre le altre strutture ne realizzano 18%? - il 37 % di rivascolarizzazione? il 38 % di interventi di valvole cardiache…potremmo continuare all'infinito. Crediamo che la posizione del Commissario stia portando al massacro l’economia cittadina e l’occupazione catanzarese, non può essere un commissario che può decidere di far morire i cardiopatici della regione perché gli ospedali mancano e le strutture non sono adeguate - come non lo erano prima dell’accreditamento - la protesta si sta trasformando per la città di Catanzaro in una questione di ordine pubblico che sfocerà in questi giorni a livelli ancora più alti dell’occupazione della struttura. In attesa che il sindaco, il prefetto di Catanzaro e il ministro, questa volta facciano fede alle promesse, vi invitiamo a tenervi aggiornati, e chiunque voglia partecipare attivamente alla promozione di questa battaglia, si faccia avanti senza paura».

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