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Gratteri inaugura l'aula bunker di Lamezia: "Qualcuno non la voleva..." - LE INTERVISTE

Il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri all’inaugurazione ufficiale dell’aula bunker di Lamezia Terme. Sempre questa mattina, nell’area industriale della Fondazione Terina, la Regione Calabria ha consegnato agli uffici giudiziari calabresi anche, il capannone adiacente l’aula bunker per ospitare gli archivi attualmente sparsi in vari stabili presi in locazione. Una scelta che consentirà un risparmio di 600 mila euro l’anno di fitti.

GRATTERI:«MERITO DI TUTTI»

«Il merito di questa bellissima opera – ha detto il procuratore Gratteri – è di tutti. Io ho fatto un po’ la testa d’ariete e sono riuscito a far sedere intorno a un tavolo anche gente che non aveva tanto interesse a far avere alla Calabria un’aula degna del livello del target qualitativo della magistratura, dell’avvocatura e delle forze dell’ordine. La Calabria aveva bisogno come il pane di un’aula bunker come questa, efficiente e funzionale. Ci sono aspetti qualitativi molto alti. Abbiamo la videoconferenza contemporaneamente in 150 punti dell’aula. Possiamo far sedere quasi mille persone secondo le regole del distanziamento anti-Covid, un sistema di monitoraggio dell’aula a circuito chiuso sia esterno che interno». «Oggi – ha aggiunto – è l’occasione anche di annunciare che la Regione ci concede altri spazi, una struttura di 3.600 metri per realizzare gli archivi per tutto il distretto. Vuol dire risparmiare altri 600mila euro l’anno di fitti. E questa è una notizia importante».

"Le buone prassi potremmo insegnarle noi"

Non piace al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, come agli altri magistrati del Sud, l’istituzione di una commissione per l’insegnamento delle «buone prassi» giudiziarie ai magistrati impegnati nelle regioni del Mezzogiorno. «A noi è dispiaciuta già l’idea di quella commissione, di chi ha ideato una commissione di due ministeri, Giustizia e Sud, di spiegare agli uffici del Sud le buone prassi. Ma vi sembra normale?» ha detto il procuratore della repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, a margine dell’inaugurazione dell’aula bunker di Lamezia Terme (Cz), commentando con i giornalisti l’istituzione, da parte del ministro della Giustizia, Marta Cartabia e del ministro del Sud, Mara Carfagna, della commissione interministeriale per la giustizia nel Mezzogiorno.

- «Se lo stesso ministero della Giustizia - ha aggiunto Gratteri - dice che il distretto di Catanzaro è l’unico distretto in Italia che durante il periodo Covid ha smaltito il 110% dei fascicoli! Siamo l’unico distretto con segno positivo e ora si sente l’esigenza di creare una struttura per spiegare le buone prassi? Ma quali sarebbero le buone prassi? Voi pensate di poter sovrapporre un qualsiasi tribunale del nord con i carichi e col tipo di mafie che ci sono in Sicilia, in Calabria, in Basilicata o in Puglia? E chi dovrebbe insegnare a noi come si organizza un ufficio, nel momento in cui - ha ricordato il procuratore di Catanzaro - in quattro mesi e mezzo siamo riusciti a fare quest’opera, nel momento in cui siamo partiti da un convento del '400, abbandonato e chiuso da 10 anni, i cui lavori sono stati eseguiti dalla Sovrintendenza alle Belle Arti per riportarlo alla bellezza del '400 e in quattro anni, tra pochi mesi, a fine anno, avremo una nuova Procura di 6000 metri quadri».

Secondo Gratteri tutto questo «è una dimostrazione di capacità organizzativa da parte dei vertici degli uffici giudiziari del distretto di Catanzaro. Non dico io, io sono l’ultimo bullone del carro, però se nel distretto di Catanzaro si è in grado di fare queste cose, forse le buone prassi le dovremmo insegnare noi, con un pò di modestia, e non altri che non so cosa hanno fatto nella vita possono venire a spiegarci come si organizza un ufficio. Il giorno in cui mi sono insediato c'erano 16 anni di fascicoli arretrati di fascicoli e adesso marciamo con ciò che arriva, con l’attualità. Forse - ha concluso il procuratore della Repubblica di Catanzaro - siamo in grado di organizzare un ufficio, siamo in grado di spiegare come si organizza un ufficio».

INTROCASO: «MESSAGGIO FORTE»

«Ringrazio la Regione Calabria e il ministero alla Giustizia, che hanno reso possibile la celebrazione del processo in Calabria. Il messaggio forte che è stato dato – ha detto il presidente Introcaso – è che i processi che nascono e istruiti in Calabria si devono celebrare in Calabria. Ringrazio il presidente Spirlì per l’impegno speso, coadiuvato dal procuratore Gratteri che è stato il filo di Arianna che ha condotto tutta l’attività necessaria. Quello che abbiamo potuto fare tutti noi è trasmettere un messaggio importante: questo non è solo un luogo fisico, ma di relazione sociali e di affermazione della legalità».

CALABRESE: «ENORME SODDISFAZIONE»

«Si è trattato – ha detto Calabrese – di uno sforzo enorme, in un periodo difficilissimo della nostra storia. Realizzare quest’opera è stato un impegno, ma anche una soddisfazione enorme. Averlo fatto in Calabria, una terra notoriamente massacrata dalla retorica giornalistica che la descrive ultima in tutto, è un po’ la dimostrazione di aver sconfitto questi luoghi comuni. Invece, abbiamo realizzato quest’opera in soli cinque mesi, in piena pandemia e con la sinergia di tutte le istituzioni. Oggi realizziamo un ulteriore tassello grazie alla Regione Calabria, perché prende corpo anche la realizzazione di uno spazio dedicato agli archivi e potrà costituirsi quasi una seconda cittadella giudiziaria».

ORLANDO: «COMPIUTO MIRACOLO»

«Siamo di fronte – ha dichiarato Orlando – alla dimostrazione di come si possano compiere miracoli quando le amministrazioni funzionano e collaborano tra di loro. Prosegue l’impegno preso dall’ex ministro Bonafede, e continuato ora della ministra Cartabia, di dotare la Calabria di strutture giudiziarie sempre più efficienti».

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