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Rifiuti illeciti a Lamezia, Gratteri: "Regole uguali per tutti, anche per i... rom" VIDEO 

Il procuratore della Repubblica di Catanzaro ha fatto il punto in conferenza stampa sia sotto il profilo giudiziario, ma anche sociale della vicenda che ha portato agli arresti di stamattina

Dopo l'operazione di stamattina con 29 arresti a Lamezia, scaturiti dall'inchiesta sui rifiuti illeciti condotta dai Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, avviata nell’agosto 2019, a seguito di un vasto incendio di rifiuti, verificatosi il precedente 11 luglio presso l’insediamento "rom" di Contrada Scordivillo, a Lamezia Terme, con lo sprigionamento di fumi tossici che hanno interessato l’adiacente ferrovia ed il vicino Ospedale “Giovanni Paolo II”, il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha fatto il punto in conferenza stampa.

"Ettari di terreno inquinati in maniera irreversibile"

"Noi ci interessiamo di indagini dove pensiamo si possano violare il codice penale e le leggi speciali. E' un reato importante, l'indagine nasce da quell'incendio spaventoso nel 2019 che ha messo in ginocchio Lamezia, un incendio che ha inquinato l'aria in modo pesante. Ringrazio i carabinieri perchè non si sono risparmiati per dimostrare come in modo sistematico da tanti anni ci siano ettari di terreno inquinati in maniera irreversibile. Inquinamento che provoca tumori e che inquina le acque che andiamo a bere".

"Non ci sono alibi per nessuno. Anche i rom, che si sentono padroni di un territorio, devono rispettare le regole"

Molti degli indagati sono già stati condannati per lo stesso tipo di reato e allora bisogna intervenire sul piano giudiziario e la parte della pubblica amministrazione che deve intervenire anche sul piano sociale. Ognuno deve finirla di fare la vittima. Tutti hanno bisogno di una casa, di istruzione: non è possibile che siccome sono rom, non devono rispettare le regole. Ci sono tanti modi per guadagnarsi da vivere, anche fare lavori umili e non andare a rubare. Non ci sono alibi per nessuno, si tratta di gente che in modo scientifico viola la legge, si sentono padroni di un territorio, di uno spazio e questo spazio non deve essere solo, ma dell'intera città di Lamezia Terme".

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