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Festa di San Nicola a Dasà, benedetti la terra e i mezzi agricoli VIDEO

Partecipato e suggestivo pomeriggio dedicato alla campagna e agli agricoltori, quello di domenica a Dasà, dove, in occasione dei festeggiamenti in onore del compatrono, San Nicola di Bari, dopo la santa messa sono stati benedetti la terra e i mezzi agricoli.

L’iniziativa, al terzo anno di celebrazione, rientra nel cosiddetto “Nikòlaos Day”, il giorno di San Nicola, in realtà due giornate dedicate a coloro che vengono patrocinati dal Santo, agricoltori, appunto, e bambini, che saranno protagonisti oggi con la benedizione di quelli prossimi alla prima comunione e una preghiera per le coppie che aspirano ad avere e desiderano una gravidanza.

Il primo protettorato deriva da un miracolo relativo al frumento, compiuto quando il Santo era vescovo della cittadina turca di Myra. Il secondo, invece, deriva da due miracoli compiuti rispettivamente su tre fanciulle, strappate alla prostituzione grazie a un aiuto economico fatto di nascosto al padre delle stesse, e su tre fanciulli, salvati da un macabro rito. Ieri, come detto, protagonista è stata la campagna e i prodotti della terra, donati dai contadini ed esposti ad addobbare l’altare durante la messa, per poi essere ceduti ai fedeli in cambio di un’offerta e devolvere il ricavato alla lega del “Filo d’Oro”, che si occupa anche di prestare cure a quei bambini affetti da malattie gravi.

A richiamare la campagna anche la benedizione del mais (u “migghiu”) di San Nicola, precedentemente cotto e donato ai partecipanti.

Molto suggestiva, a fine cerimonia, è stata la benedizione dei mezzi agricoli, eseguita dal parroco don Bernardino sotto una pioggerellina scrosciante che non ha fermato gli agricoltori, una ventina circa a bordo dei loro mezzi in fila lungo la strada dove è ubicata la chiesa parrocchiale, in attesa di ricevere l’acqua santa e un’immaginetta del Santo celebrato.

Una tradizione non molto antica, il “Nikòlaos Day”, ideata solo tre anni fa per volontà dello stesso parroco e del movimento cittadino “Aquila Rossa”, ma divenuta sempre più popolare e sentita, visto che quella agricola è, forse, la principale attività economica del piccolo centro montano e di tutto il circondario. Del resto antica non è neppure la celebrazione della festa parrocchiale, riscoperta e onorata solo da circa sei anni, subito dopo la restaurazione della statua di San Nicola (quasi contemporanea a quella dell’altro compatrono, San Michele).

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