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Ucciso da bomba in auto a Limbadi: ergastolo ai presunti mandanti - VIDEO

Due ergastoli sono stati comminati dalla Corte d’assise di Catanzaro ai presunti mandanti dell’omicidio di Matteo Vinci, biologo 42enne di Limbadi (Vibo Valentia), ucciso con una bomba sistemata nell’auto sulla quale viaggiava il 9 aprile 2018 e del tentato omicidio del padre Francesco che si trovava con lui e rimase gravemente ferito. I condannati sono Rosaria Mancuso, di 66 anni, e il genero Vito Barbara, di 31. Dalle accuse è stata esclusa l’aggravante mafiosa. L’omicidio, per l’accusa, era diretto a punire la famiglia Vinci che non voleva cedere alcuni terreni ai confinanti Grillo-Mancuso, imparentati con la cosca Mancuso.

Parti civili nel processo Francesco Vinci e la moglie Rosaria Scarpulla, genitori di Matteo (nel video le loro dichiarazioni dopo la lettura della sentenza), rappresentati dall’avv. Giuseppe De Pace.  Nei confronti dei coniugi Vinci la Corte d'Assise ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura.

 

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