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Catanzaro celebra il 77° anniversario della Liberazione

Manifestazione questa mattina, in piazza Matteotti, a Catanzaro, per celebrare il 77° anniversario della Liberazione nazifascista. Il protocollo stabilito dalla Prefettura ha visto lo schieramento dei reparti di formazione in armi composto da tre plotoni interforze, l’ingresso dei gonfaloni della Regione Calabria, della Provincia di Catanzaro e del Comune capoluogo, dei labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.

È seguito poi l’alzabandiera, gli onori al prefetto di Catanzaro ed ai caduti con la deposizione della corona da parte del prefetto, Maria Teresa Cucinotta, accompagnata dal Comandante della legione carabinieri “Calabria” di Catanzaro. Infine, la lettura della preghiera per la Patria e gli onori finali al prefetto. Alle ore 18.30, sempre in Piazza Matteotti, un militare dell’Esercito italiano ed un carabiniere ammaineranno la Bandiera italiana, contestualmente a quella europea che sarà ammainata da un marinaio ed un finanziere.

Il presidente del Consiglio regionale Mancuso: "Dovere della memoria e solidarietà al popolo ucraino"

«Le libertà, la democrazia e la solidarietà hanno radici profonde nella Festa della Liberazione dal nazifascismo. A quei valori e a quelle istanze etiche, compendiati nella Carta Costituzionale del '48 e conquistati grazie al coraggio di uomini e donne che hanno pagato prezzi altissimi, occorre sempre fare riferimento. Soprattutto nei frangenti di grave crisi economica, i cui effetti negativi si ripercuotono sulla coesione sociale del Paese, acuendo la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni». Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, che ha partecipato alla celebrazione del 77esimo anniversario della Liberazione a Catanzaro.
"Al dovere della memoria di quelle pagine fondamentali della nostra storia, in cui l’umanità vinse sulla barbarie e si sprigionarono le energie positive che consentirono la rigenerazione nazionale, oggi - ha proseguito Mancuso - occorre aggiungere la solidarietà al popolo ucraino che combatte per la propria libertà, ribadendo con fermezza che le controversie non possono mai risolversi con l’aggressione militare».

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