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Famiglia distrutta da incendio a Catanzaro, choc dei vicini: "La mamma chiedeva aiuto dal balcone" VIDEO

Rita Mazzei, mamma dei tre ragazzi morti nella notte nell’incendio scoppiato nel loro appartamento in un immobile nella zona sud di Catanzaro, chiedeva aiuto dal balcone al quinto piano del palazzo con la bambina in braccio. Lo ha detto ai giornalisti la vicina di casa della famiglia Corasoniti. La donna, il cui appartamento si trova sullo stesso pianerottolo della casa in cui si è consumato il dramma, ha riferito che i soccorsi sono arrivati tempestivamente dopo l’allarme, ma non in tempo per evitare la morte dei tre ragazzi. Madre e padre sono ricoverati rispettivamente a Bari e Catanzaro per le ustioni riportate, mentre un’altra bambina è insieme con la madre nel capoluogo pugliese. Un altro figlio sedicenne è curato con il padre nell’ospedale di Catanzaro.

«Era una famiglia tranquilla e umile come tutti noi» ha detto una giovane donna che abita nel quartiere Pistoia. «Il padre - ha aggiunto - lavorava per mantenere la famiglia, dati anche i problemi del figlio maggiore che era autistico e che ora non c'è più. Si è tanto battuto per lui. Li vedevamo poco. Ogni tanto i bambini uscivano per giocare, ma questo non è un bel quartiere e non lo facevano spesso. Siamo abbandonati». Un altro vicino ha riferito ai cronisti di non aver sentito esplosioni ma un forte odore di bruciato. «Le fiamme - ha detto - si vedevano dalla finestra, ma cosa sia successo non lo so. So solo che il marito era fuori dall’appartamento e dentro c'erano i bambini con la moglie

Si erano trasferiti da poco in quella palazzina. Così raccontano i vicini di casa della famiglia di Catanzaro che questa notte, a causa di un incendio, ha perso tre dei suoi sette componenti. "Non ci siamo accorti di nulla - dicono ancora i vicini - abbiamo sentito solo il campanello suonare e un via vai di gente che saliva e scendeva dalle scale". E' enorme lo choc dei residenti della palazzina di via Caduti XVI marzo 1978, anche perchè, in questa immane tragedia, non sono ancora chiare le cause del rogo che ha spezzato tre giovanissime vite, quelle di tre fratelli di 12, 14 e 22 anni.

I genitori e altri due fratelli, una bambina di 12 anni e un ragazzo di 16, sono stati strappati dalle fiamme, ma per due di loro, mamma e bambina, è stato necessario il trasporto d’urgenza in elisoccorso ai Centri Grandi Ustionati di Bari e di Catania, mentre il padre e il figlio 16enne due sono stati trasportati all’ospedale di Catanzaro.

«Che tragedia, che tragedia». Ha gli occhi di una notte insonne la signora in pantofole e giubbino che si avvicina al cortile del palazzo di Catanzaro. All’interno, la porta dell’appartamento della famiglia Corasoniti-Mazzei, è annerita dal fumo e le abitazioni vicine sono state evacuate anche se, a quanto sembra, non ci sarebbero problemi di stabilità per l’edificio.

«Morire così - aggiunge la donna allontanandosi - nel modo più atroce. Non ci posso pensare». Al secondo piano dello stabile, una delle inquiline dice di non essersi accorta di nulla e di essere uscita dalla propria abitazione solo quando sono arrivati i vigili del fuoco che hanno bussato al portone. «Non li conosco - dice - loro sono qui da poco». Un’altra signora che abita nelle vicinanze parla dei figli della coppia. «Non li conoscevo nemmeno io - dice - so solo che avevano un ragazzo con problemi di salute».

Il padre delle vittime fa il venditore ambulante di abbigliamento nei mercatini rionali della città insieme al proprio genitore. La madre, che ha 42 anni, è casalinga.

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