All'indomani della tragedia dei migranti di Steccato di Cutro (KR) che ha provocato oltre 60 morti, il vescovo di Cassano allo Jonio e vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino, si recato al Pala Milone a Crotone, dove sono state radunate le salme della tragedia.
"E' una tragedia rispetto alla quale rischiamo di diventare tutti complici nel momento in cui non attiviamo politiche europee e nazionali alte. Possiamo dire - ha sottolineato Savino - che dinanzi a queste bare incontro oggi come credente Gesù crocifisso, Gesù abbandonato, Gesù negato, Gesù profugo non accolto che muore in mare anche lui. Dinanzi a queste bare mi pare di poter dire che la civiltà è solo una parola, la democrazia reale è soltanto un'utopia. Dinanzi a queste bare mi permetto di dire che l'umanità è sconfitta e anche io come credente mi sento uno sconfitto. Non potevano forse essere aiutati ed accolti per un processo di integrazione nei nostri territori. Diciamolo chiaramente: Crotone, la Calabria sta dimostrando di essere una regione solidale, accogliente, ospitale. Ma ci sono evidentemente pregiudizi da altre parti che non ci consentono di accompagnare questi nostri fratelli in un processo di integrazione. Una parola di gratitudine a tutti i soccorritori che con generosità hanno dato il meglio di sè stessi"
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