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"Una croce per ricordare", a Le Castella un'opera dai resti del caicco di Cutro

Una croce per ricordare, una croce per avere sempre a mente ciò che è accaduto a Steccato di Cutro domenica scorsa 26 febbraio. I pezzi di legno del “caicco” vanno a comporre quest’”opera” nata dall’idea di Francesco Lo Prete, parroco della Beata Visitazione della Vergine Maria di Le Castella (KR) e di Maurizio Giglio, edicolante di mestiere ed artigiano per passione. La chiesetta sul corso di Le Castella è gremita, ci sono anche tanti bambini (una cinquantina). Don Francesco al termine della messa, dopo che i fedeli hanno recitato la preghiera del migrante, dice: “C’erano zainetti in spiaggia, c'era di tutto. Queste persone non si sono potute portare dietro niente e allora ecco che con questo gesto abbiamo voluto che rimanesse qualcosa di questa tragedia. Abbiamo voluto raccogliere qualcosa che potesse durare nel tempo. Questo crimine di Cutro è avvenuto dopo 2mila anni e continuiamo ad uccidere. Continuiamo ad inchiodare sulla croce persone innocenti”.

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