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A Catanzaro come a New York: mostra-evento su Escher, uno degli artisti più amati del ‘900

A Catanzaro e in parallelo a New York la mostra-evento dedicata a uno degli artisti più amati del ‘900, Maurits Cornelis Escher, curata da due calabresi illustri, il manager dell’arte e direttore del prestigioso Palazzo Reale di Milano nonché del settore Cultura della Città di Milano, Domenico Piraina, e Federico Giudiceandrea, collezionista e tra i maggiori esperti di Escher. La mostra, ospitata nello storico Complesso Monumentale del San Giovanni, s’intitola “Escher, La Calabria, il Mito”, ed è un’occasione unica per conoscere l’arte del geniale artista e incisore olandese, il cui appeal sui giovani ha dato origine ad una vera e propria Eschermania. Ma anche per capire l’influenza che l’architettura, i borghi e i paesaggi calabresi ebbero sulla sua parabola artistica, oggi assurta a fama planetaria.

Attraverso un percorso di 86 opere - alcune delle quali mai esposte in Italia come Fuochi d'artificio (1933), Sogno (1935) e Senglea (1935) - la mostra non solo racconta la vita e i viaggi che Escher fece nel nostro Paese, ma anche l’influenza che il suo lavoro e le sue creazioni continuano ad avere sull’arte, la cultura e perfino il fashion system contemporaneo.

Durante la sua permanenza in Italia dal 1922 al 1936, Escher visitó molti borghi della Calabria che egli percorse a partire dal 28 aprile del 1930. Dominano nelle opere di questo periodo ispirate a Tropea, Morano, Pentadattilo, Scilla, Bagnara, Stilo ed altri luoghi, le costruzioni verticali sulle rocce, gli strapiombi sul mare, la stratificazione di culture antiche.

(Domani sul cartaceo la versione integrale dell’articolo)

In questo video, l'intervista a Federico Giudiceandrea collezionista e curatore della mostra “Escher, la Calabria e il Mito” a Catanzaro.

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