Sembra un diario di quella vita quotidiana in cui ci troviamo incastrati da quando il Covid-19 ha travolto le giornate di tutti noi. “Una cosa semplice” è un brano intenso, emozionante e struggente, che arriva dritto al cuore, scritto dalla concertista lametina Barbara Panzarella, a cui ha dato voce e colore la cantante Giada Perri.
Un titolo che si pone in antitesi rispetto all’emergenza che stiamo vivendo, in cui di semplice non c’è nulla, ma in cui stiamo imparando ad apprezzare quei piccoli gesti quotidiani che abbiamo dato fin troppo per scontato fino a pochi giorni fa: la normalità di una carezza, lo sguardo complice di un amico, un abbraccio, una passeggiata sulla spiaggia, la libertà dalla paura.
«Un altro giorno qui, il tempo sembra inutile, la casa è troppo piccola, è una scatola di latta che non può contenere tutti i sogni che io ho. La vita sembra un film – canta la 25enne lametina, che ha presentato in anteprima alla Gazzetta del Sud un brano che racconta l’estrema delicatezza della fase storica che stiamo attraversando – sentirsi prigionieri nel posto più sicuro, eppure solo ieri mi sembrava così limpido e vicino il mio futuro».
Ma Giada non si lascia andare allo sconforto e con grande intensità interpreta le speranze di tutti noi: «Aspetteremo ancora tra i banchi di una scuola la fine di quell’ora per ritrovarci al bar. E sentirò il calore di una mano che mi sfiora, mi accarezza il viso e allora tutto quello che verrà mi sembrerà bellissimo. Saremo ad un millimetro dalla normalità – e prosegue - piangeremo ancora, tenendoci la mano, nel cinema riaperto e rideremo dentro ai bar. Guardandoci negli occhi senza maschere o paure, capiremo l’importanza della quotidianità. Deposta ogni corona, ci scopriremo ancora sovrani della vita e della nostra libertà. E come dei bambini, coi regali di Natale, proveremo uno stupore che travolge ad ogni età».
La voce di Giada, sempre potente e decisa, si addolcisce ed emoziona mentre urla al mondo che presto tutto ciò sarà solo un lontano ricordo e torneremo a godere di quelle cose semplici «come svegliarsi e ridere della normalità».
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