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Non solo ristori ma anche diritti. Protestano a Catanzaro i lavoratori del comparto agricolo

Sono scesi in piazza, davanti alle prefetture di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia i lavoratori stagionali del settore agricolo, esclusi da ogni tipo di ristoro anche nel decreto sostegni. L’iniziativa è organizzata dalle segreterie territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, e Uila-Uil, nell’ambito della mobilitazione nazionale “zero sostegni-zero diritti” che ha preso il via il 31 marzo a Roma e che sabato porterà la protesta davanti a tutte le prefetture d’Italia.  Al presidio che si è tenuto davanti alla prefettura del capoluogo di regione tra le 10 e le 12, hanno preso parte anche i segretari generali regionali di Fai, Flai e Uila, rispettivamente Michele Sapia, Bruno Costa e Antonino Merlino.

I sindacalisti hanno esposto ai rappresentanti territoriali del governo alcune importanti rivendicazioni, come la garanzia per l’anno 2020 , ai fini della tutela assistenziale e previdenziale, delle stesse giornate di lavoro svolte nel 2019; il bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza; l’estensione della Naspi ai dipendenti a tempo indeterminato di imprese cooperative e dei loro consorzi; la tutela ai lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali; il riconoscimento di una cassa integrazione stabile anche per i pescatori vista la forte riduzione dell’attività di pesca. Inoltre i sindacati del comparto chiedono che venga riconosciuta la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC) per fare in modo che i contributi europei vadano solo a chi spetta i contratti di lavoro e le leggi sociali, esprimono contrarietà al tentativo di semplificare ancor di più l’uso di voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori, e rappresentano l’esigenza di rinnovare celermente i contratti provinciali del settore agricolo e florovivaista, visto che le trattative sono ancora bloccate in quasi tutti i territori.

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