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Sanità, sindaci calabresi ricevuti da Conte. Abramo: "Hanno capito l’errore che hanno fatto"

«Prenderanno qualche giorno in più perchè hanno capito che in questo momento c'è grande attenzione sulla questione. Hanno capito l’errore che hanno fatto. Non abbiamo discusso del ruolo di Gino Strada». Lo ha detto Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro, al termine del vertice tra la delegazione dei sindaci calabresi ed il premier Giuseppe Conte, parlando della nomina del prossimo commissario regionale alla Sanità.

«Abbiamo chiesto la consapevolezza che il commissariamento della sanità finirà a breve, le risorse economiche per poter coprire il buco bilancio della sanità calabrese e una maggiore concertazione con i sindaci su quelle che sono le scelte che riguardano la tutela alla salute. Su queste tre cose c'è stata massima apertura e condivisione e già all’interno del prossimo decreto Calabria ne avremmo contezza». Lo ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, al termine del tavolo con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi con i rappresentanti dei Comuni calabresi.

Sono stati oltre 2 ore in modo composto di fronte a Montecitorio i sindaci dei Comuni della Calabria venuti a manifestare a Roma mentre una loro delegazione ha incontrato il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza per parlare della situazione sanitaria regionale in relazione all’emergenza Covid. Oltre un centinaio di fasce tricolori si sono ritrovate per chiedere la fine del commissariamento della sanità regionale, gravata da un debito di complessa quantificazione. A parlare con il governo sono saliti i primi cittadini dei capoluoghi, Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia. Tra le richieste presentate al governo l’abbattimento del debito storico del settore maturato durante le varie stagioni commissariali; il potenziamento del personale della rete sanitaria e l’immediata adozione di un piano Covid con i necessari posti letto di terapia intensiva e subintensiva.

Tra i sindaci andati a Roma anche quello di Corigliano Rossano, Flavio Stasi.

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