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Baritono autodidatta a Pizzo, nonno Pino fa ancora emozionare col canto

Avere novant’anni e non sentirli... Pino Murmura ha un elisir che lo mantiene ancora lucido e desto, è la musica. I suoi 90 anni non lo rallentano e né lo spaventano: riesce a riprodurre le opere liriche che l’hanno accompagnato nel corso della vita e non salta nemmeno una parola.

Proprio con la romanza “nemico della patria” dell’opera Andrea Chenier, l’altro pomeriggio ha accettato la “sfida” del figlio Francesco. Si è così esibito per lui e pochi intimi a Pizzo, dando prova delle sue corde vocali che ancora fanno vibrare gli animi. Qualche acciacco non gli consente di uscire in città come prima ma, con le note può comunque “volare”.

Del resto per un baritono in pensione che ha studiato da autodidatta, dare prova del proprio talento è come poter raccontare la sua storia, toccando sempre le corde dell’emozione. Un’esperienza di vita che l’ha portato a calcare importanti teatri nazionali ed esteri. Spettacoli terminati col bis e ben ricorda i 15 minuti di standing ovation della clarque a Budapest. Nel 1966 debuttò con Cimarosa e dopo l’esperienza di corista presso il teatro “Carlo felice” di Genova, per qualche tempo è stato anche solista.

Si è esibito però sino alla dipartita della moglie, anche lei apprezzata musicista, per poi accantonare la passione per il canto e darsi all’insegnamento. In attivo ha 500 studenti ed anche l’altra sera, la sfida l’ha vinta, proprio durante una lezione a due baritoni, Luca Bruno (che si esibisce alla tastiera) e Valerio Scalzo (impegnato a girare il video).

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