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Catanzaro, la "Naca" del venerdì santo tra tradizione e fede

Nel secondo anno di assenza l'architetto ed esperto di storia del capoluogo, Oreste Sergi Pirrò, ci guida alla scoperta delle curiosità sulla processione

La "Naca" non è solo la processione del venerdì santo di Catanzaro conosciuta in tutta Italia perché inserita in passato nelle guide del Touring Club come uno degli eventi da non perdere nel Belpaese. La "Naca" è fede, tradizione, simboli e, in alcuni casi, anche leggenda. Purtroppo però la pandemia, per il secondo anno consecutivo, ha fatto sì che la processione venisse annullata. Nessuna delle quattro antiche confraternite quindi si è potuta preparare per questo importante evento. La "Naca" (dal greco νάκη (nake), che significa "vello lanoso", adoperato verosimilmente per la costruzione di culle o amache), ovvero il letto di morte di Cristo, e le croci colorate tipiche della processione con il simulacro dell'Addolorata ritorneranno di nuovo nelle strade del capoluogo? A questa e a tante altre domande e curiosità sulla processione più amata dai catanzaresi risponde l'architetto Oreste Sergi Pirrò, grande conoscitore della storia di Catanzaro.

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