Dopo lo stop dello scorso anno, nella cittadina normanna, il presepe tradizionale è ritornato nuovamente protagonista, accompagnato da tutta la sua magia che infonde luce e speranza. L’’opera di 35 metri realizzata con la cartapesta e con delle strutture in legno e con il tocco di numerosi artisti locali copre un’intera navata della Basilica Cattedrale. Uno scenario nel quale sembra quasi di cogliere lo stesso spirito poetico che anima la notte santa di Guido Gozzano:
“È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane”.
Tutto merito dell’impegno, della passione e della cura che ci hanno messo anche quest’anno un gruppo di volontari (artigiani, operai, professionisti, commercianti e impiegati) che per oltre un mese, a partire dal tre novembre, hanno dedicato il loro tempo libero alla realizzazione della rappresentazione della natività. Un lavoro che ha consentito di creare le atmosfere tipiche della notte santa, compresi gli antichi mestieri: dalla lavandaia al calzolaio, dal fabbro al pescatore, dal falegname al fabbricatore di cesti, dal vaccaro al locandiere, dall’arrotino al macellaio, dal fornaio al barbiere. E poi le madri contadine, gli zampognari, il bue e l’asinello. Particolarmente suggestivi anche i luoghi, comprese le cascate con l’acqua che sgorga incessante quasi a voler cancellare con il suo scroscio pieno di libertà e di letizia il periodo buio segnato dal Covid che, purtroppo, non è ancora passato. Una pandemia che ha stravolto abitudini, riti e la gioia dello stare insieme. La squadra di volontari, sostenuta da don Mimmo Di Carlo e don Bruno Cannatelli, composta da Antonio Vardaro, Antonio Cichello, Fortunato Luccisano, Nicola Cichello, Marcello Ciccone. Giovanni Muzzopappa, Giuseppe Valente, Antonello Sorrentino, Adriano Muzzopappa, Rosario Pititto, Pasquale Covello, Giuseppe Furci, Giuseppe Grillo, Giuseppe Mercatante, Mario Muzzopappa, Pasquale Arena, Francesco Bertucccio, Antonio Manzo e Rinaldo Occhiato, con la realizzazione del grande presepe ha voluto lanciare un messaggio nel segno della fede più autentica che ha animato il suo inventore: San Francesco d’Assisi.
Il presepe, meta continua di tanti visitatori provenienti da ogni parte della Calabria, è stato inaugurato ufficialmente dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera monsignor Attilio Nostro a conclusione della messa pontificale in onore di San Nicola che si è tenuta nella Basilica Cattedrale il sei dicembre scorso. Durante la notte santa nell’umile grotta, circondato dall’affetto di Giuseppe e Maria, troverà posto Gesù Bambino, Ed il sei gennaio, giorno dell’Epifania, accompagnati dalla stella cometa arriveranno anche i Re magi: Gaspare. Melchiorre e Baldassarre. Una vera e propria festa dello spirito per tutti.
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