Chi ha potuto, sabato scorso ha avuto modo di apprezzare il suo intervento nel corso della serata umanistica che rientra nell’evento “Anziani e giovani. Quale futuro tra emigrazione intellettuale, lavoro, bisogni, cura e assistenza".
L’interessante tema è stato al centro dell'incontro organizzato dal Comune di Pizzo, in collaborazione con l'associazione italiana psicogeriatria, che si è tenuto appunto sabato presso il Palazzo della cultura. Francesco Sgambato è medico ed intellettuale di spessore, e già Direttore del Dipartimento e della U.O.C. di Medicina Interna presso l’ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Ma a caratterizzarlo, oltre alla professionalità, anche la strepitosa verve partenopea, nonché tanta umanità ed umiltà. Incontrarlo in un’edicola e farci quattro chiacchiere è parso così naturale, proprio come se lo si conoscesse da una vita, perché mette i suoi interlocutori a proprio agio.
Con lui c’era il sindaco Sergio Pititto che subito dopo lo avrebbe accompagnato in stazione (un elemento che al professionista non è sfuggito, visto che in mezzo secolo di attività, tra congressi e seminari, è stata la prima volta che fosse proprio il primo cittadino in persona ad attenderlo in stazione al suo arrivo e poi a riaccompagnarlo). Dunque, ieri mattina, in appena pochi minuti si è interfacciato col pediatra Giuseppe Ruoppolo e ne è nato un piccolo siparietto di alto livello. Al professionista ha poi sintetizzato parte della sua vita, decantando alcuni versi che aveva composto decine di anni fa. In una poesia ha quasi profetizzato il proprio avvenire. Una vita al servizio dei suoi pazienti, anche come primario. Il dottor Sgambato è la prova che nella vita più si sale in alto… e più si resta umili.
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