Si è rinnovato l’appuntamento con la tradizione popolare a Pizzo. Immancabile, infatti, alla vigilia della festività di San Giuseppe, la distribuzione della pasta e ceci, e degli immancabili panini…tutti benedetti dal sacerdote. Rispetto all’ultimo decennio quest’anno la funzione religiosa è stata presieduta da monsignor Giuseppe Fiorillo, accompagnato da don Mimmo Sorbilli; anche se tra un fedele e l’altro si è spesso fatto il nome di don Salvatore Santaguida che ha lasciato una traccia indelebile anche nella comunità napitina. Centinaia i fedeli intervenuti, molti muniti anche di pentole al seguito, al fine di distribuire il pasto benedetto anche a familiari e vicini, impossibilitati ad intervenire.
A margine, i sacerdoti con il priore ed i confratelli dell’Arciconfraternita del Santissimo nome di Maria, si sono seduti al desco, come consuetudine, insieme ai rappresentanti dell’amministrazione comunale, sindaco in testa. Anche questo pranzo è un rito tramandato dalla tradizione popolare. Un quintale e mezzo di ceci, per 2 quintali di pasta, le quantità distribuite… e per arrivare preparati all’appuntamento, l'Arciconfraternita ci sta lavorando da due mesi, per non lasciare nulla di intentato. Sebbene sorto per offrire un pasto caldo ai bisognosi, negli anni l’evento si è trasformato in un rito da onorare, anticipando così la festa di San Giuseppe. Una devozione che si coniuga tra fede e tradizione popolare.
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