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Pizzo, una comunità in festa per i 100 anni della signora Anna Galati VIDEO

Bella e raggiante Anna Galati nel giorno del suo compleanno, per festeggiare con la famiglia e gli amici i suoi cento anni. Attorno a sé fisicamente nessun coetaneo ma una carrellata di nomi è trapelata dai ricordi, e dagli aneddoti che ha voluto condividere coi presenti. A rappresentare la città il primo cittadino, Sergio Pititto, affiancato dall’assessora Marina Betró, dal presidente del Consiglio, Franco Procopio e dal consigliere Gioacchino Puglisi, che le hanno consegnato una pergamena ed hanno voluto condividere con lei l'importante giorno di festa. D’altronde la centenaria napitina rappresenta un importante patrimonio per la città: ha attraversato e superato diverse e importanti fasi storiche della vita ed ha decisamente ancora tanto da raccontare; e le piace veramente farlo, forte soprattutto della lucidità che la caratterizza. Giovedì ha recitato poesie ed accennato altresì giusto qualche strofa del canto in vernacolo “Pizzitanejia” perché ha sempre amato cantare, anche se attualmente ha qualche reticenza, dovuta alla consapevolezza che il timbro di voce non sia più quello di un tempo: “avevo una voce da Mezzosoprano; mi chiamavano anche in chiesa per cantare ai matrimoni. Da giovane - ha ricordato - dovevo fare la cantante ma, poiché ho avuto una delusione, ho rinunciato”. Poi il destino ha fatto il resto, perché si è innamorata di un napitino e da Vallelonga, suo paese natio, dopo il matrimonio, il trasferimento a Pizzo che l’ha subito “adottata”. D’altronde l’allegria e la gioia per la vita l’hanno sempre contraddistinta e sono state sempre contagiose: ancora oggi nonna Anna riesce a coinvolgere, perché è un fiume in piena. Tanto che giovedì pomeriggio l’anima della festa è stata proprio lei: “sono tutti felici con me. Anche ai tempi, mi hanno accolta come fossi di Pizzo, mi hanno voluto bene e trattata come una di famiglia” e sospirando, ha aggiunto “ci siamo voluti sempre bene ed io li ho sempre ricambiati”. Qual è il segreto della sua longevità?
“Sicuramente la fede. Sono stata sempre religiosa, anche perché, quale nipote di un arcivescovo, ho sempre praticato. E poi mi ha aiutato il mio carattere: ho sempre superato tutto, anche i momenti difficili, perché tutto passa, tranne l’amore”. Tra il taglio della torta ed il brindisi augurale, ha dispensato sorrisi e consigli. Certamente gli acciacchi ci sono ma tuttavia conserva uno spirito giovane.

Amava cantare, ballare e cucinare e, come ricordano i figli, "è stata una mamma comprensiva, aperta ma molto autorevole e, all’occorrenza, brandiva il cucchiaio... Ora è la regina della famiglia, ha superato anche la regina Elisabetta”; i più felici giovedì erano proprio i figli - Carmelo, Nicola e Mario - perché le hanno potuto tributare tutta la riconoscenza e l’affetto che merita. Insomma, una grande festa per una grande donna.

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