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Catanzaro, il pragmatismo di Floriano Noto: "Gli obiettivi non si dicono, si raggiungono" VIDEO

Intervista al presidente giallorosso che comincia a delineare le strategie per il futuro

I modelli da seguire sono chiari: «Atalanta, Sassuolo e Udinese, squadre di provincia ben attrezzate che riescono a dare filo da torcere alle grandi piazze, il sogno è questo. Il Catanzaro è stato in Serie A tanti anni fa, con regole completamente diverse. Noi siamo la squadra di una città di provincia che può ambire a nuovi salti di categoria, ma sempre tenendo i piedi ben piantati a terra e i conti in ordine».

Ambizioni sostenibili e sostenibilità delle ambizioni per le Aquile, che da poco meno di un mese hanno ottenuto la promozione in B («Continuo a guardare le immagini di Salerno e mi emoziono sempre») e stanno iniziando a programmare il prossimo torneo con alcuni punti fermi: mantenere l’ossatura di un gruppo da record a partire dal tecnico Vivarini è uno di questi. Nell’intervista rilasciata a Gazzetta del Sud (video intervista integrale visibile integrale qui sul nostro sito) il presidente Floriano Noto ha spaziato a 360 gradi. Dai calciatori ai tifosi, dallo stadio (un articolo a parte nelle pagine della Cronaca di Catanzaro, ndr) a Ghion: «È stata una stagione splendida che mi auguro si ripeta anche se so perfettamente che cose del genere capitano una volta ogni tanto. Mi auguro che la prossima ci dia analoghe soddisfazioni, magari senza grandi pressioni cardiache e con i tifosi contenti».

La B sarà un campionato completamente diverso anche per la lista della rosa: 18 over al massimo, due “bandiera”, poi almeno sei under. Alcuni protagonisti della promozione dovranno andare via: «Sul piano umano dispiace sempre separarsi perché costruiamo splendidi rapporti e siamo sempre presenti per qualsiasi cosa, anche extra-calcio, pur mantenendo il rispetto dei ruoli. La B impone una lista numericamente più ridotta rispetto alla C, saranno le valutazioni tecniche che ci faranno capire dove migliorare e dove non è necessario».
A breve ne discuteranno il presidente con i direttori e Vivarini: non ha ancora firmato il rinnovo, ma le possibilità che lo faccia sono altissime. Fra i primi obiettivi, la conferma di Ghion, che è del Sassuolo: «Per il momento non è stata impostata una trattativa concreta, ma il ds (Magalini, ndr) si sente spesso con Palmieri, ds del vivaio emiliano, lì sono contentissimi per la valorizzazione del ragazzo, per cui non vedo grossi problemi. Andranno valutati tanti aspetti, e io da quelli tecnici mi tiro fuori, ma come presidente credo non ci saranno difficoltà».

Radiomercato ha segnalato un interesse dell’Udinese per Vandeputte: «Non sono arrivate offerte per nessuno». Niente passi più lunghi della gamba, per restare solidi: «Proprio oggi (ieri, ndr) ho tirato fuori le analisi che abbiamo fatto sui bilanci delle società di B, insostenibili per le società che hanno piazze simili alle nostre. Solo il Cittadella mantiene i conti in ordine, le altre hanno perdite dai 3-4 ai 12-15 milioni di euro. Quindi avremo un budget oculato che possa dare continuità alla società per non rischiare. Poi, sul fronte calcistico, saremo una matricola, la speranza è fare un torneo di assestamento e mantenere la categoria, anche se tutto può succedere. Quanto ai tifosi, chiedo loro di starci vicini sempre, come hanno fatto, perché l’amore si dimostra soprattutto nei momenti più brutti, non quando si vince».

Prima della B, la chiusura del campionato e un altro torneo, la Supercoppa di C, trofeo che in bacheca ancora manca: «Gli obiettivi non si dicono, si raggiungono, se riuscissimo a vincerla ovviamente sarebbe benvenuta, ma non sarebbe una grande delusione non riuscirci perché la stagione resterebbe comunque indimenticabile. Incontreremo avversarie forte e attrezzate, la Feralpi Salò mi riporterà indietro di qualche anno, stavolta mi auguro che finisca bene per noi».

 

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