Nell’integrazione investigativa, i magistrati della Dda sottolineano inoltre che «le dichiarazioni rese dagli odierni collaboratori di giustizia (Angotti, Notarianni, Michienzi, Capo, Belnome, Torcasio, Cosentino, Saverio, Rosario e Giuseppe Cappello), nonché dell’indagato in procedimento connesso/collegato Governa, oltre a trovare un significativo
riscontro tra loro, sono tutte compatibili con le descrizioni fatte da Di Stefano e dagli altri collaboratori di giustizia degli anni Novanta». Dichiarazioni che per gli inquirenti rappresentano «il dato storico-giuridico dell’esistenza della cosca Giampà».
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