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In giro c’è un abile
artigiano che produce
armi assai pericolose

fucile artigianale

 Il sindaco del paese del Reventino, Giovanni Paola, ha vissuto «con apprensione» la notizia del ritrovamento nei giorni scorsi, da parte dei carabinieri della locale Stazione, di un’arma artigianale, una sorta di fucile, nel vicino territorio di Motta Santa Lucia, in un punto non distante dal luogo del precedente rinvenimento di un ordigno bellico. «Lungi dal dovere creare allarme sociale», commenta Paola, «il ritrovamento dell’atipica arma ha aperto numerosi interrogativi sul significato dell’occasionale scoperta. La capacità di costruzione che ne emerge potrebbe essere una testimonianza della presenza di un abile artigiano di oggetti pericolosi e, questo l’aspetto peggiore, non ufficiali, quindi non tracciabili ». Secondo il sindaco, si tratta di una circostanza che «lascia interdetti tutti, poiché una raffinata specializzazione nella produzione di un così particolare materiale», osserva, «sembrerebbe non albergare dalle nostri parti, da sempre oasi tranquille, dove sporadicamente si ravvisano episodi di microcriminalità ». La prima conseguenza che se ne può trarre è che «sarà necessario, da parte delle forze dell’ordine, non abbassare la guardia e continuare ad effettuare un controllo capillare del territorio, che possa fugare ogni dubbio sulla presenza di eventuali deviazioni». Intanto, questo il pensiero del sindaco, «ancora una volta bisogna prodursi in un plauso nei confronti dei carabinieri della stazione di Conflenti, il cui comandante maresciallo Leonardo Citino, sta distinguendosi per un evidente e singolare dinamismo d’istituto. Questo trasferisce fiducia nella popolazione e la incoraggia a collaborare per contribuire ad assicurare il mantenimento della tranquillità sociale ». Una situazione che va ad aggiungersi alla presenza delle «istituzioni pubbliche attraverso il dialogo continuo e la disponibilità ». Il ritrovamento dell’arma artigianale clandestina, perfettamente funzionante, con tre cartucce da fucile caricate a pallettoni (calibro 20), custodite in una busta nera di plastica tra gli arbusti, è avvenuto nella località mottese Sciolle, durante un’attività di rastrellamento dei militari conflentesi nella zona di precedente localizzazione dell’ordigno bellico. L’impegno, la professionalità e il costante controllo del territorio hanno consentito ai carabinieri di Conflenti, sotto le direttive del maresciallo Citino, di rinvenire il fucile artigianale. Un episodio da non sottovalutare, giacché l’arma è stata recuperata in buone condizioni ed è simile ad altre usate per commettere reati. Il suo rinvenimento s’aggiunge ad altri operati dagli stessi militari su un territorio di competenza piuttosto vasto (74 chilometri quadrati), difficile, soggetto a calamità tutt’altro che rare. Un’area su cui sorgono tre comuni, Conflenti, Motta Santa Lucia e Martirano, oltre alla popolosa frazione conflentese di San Mazzeo, ch’è in pratica un centro abitato a se stante con una sua fisionomia. Su questo territorio i militari della locale Stazione fanno fronte quotidianamente a innumerevoli attività istituzionali. Questo non ha impedito loro finora di raggiungere importati risultati operativi. Agli stessi militari si deve, fra l’altro, il rinvenimento, operato lo scorso novembre nella località conflentese “Scopamise”, di 88 cartucce calibro 12 a palla e di 13 cartucce per pistola calibro 7,65.

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