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La Rosa ucciso con
un colpo di pistola

 È stato un colpo di pistola calibro 7.65 alla testa, esploso da distanza ravvicinata, a provocare la morte di Roberto La Rosa, 37 anni, residente in Piemonte, ma originario di Nicotera. Un altro colpo sarebbe andato a vuoto. Nessuna ferita inferta con una spranga di ferro o con un vaso da parte dell’aggressore. A sgomberare il campo dalle tante ipotesi che si sono susseguite nei giorni scorsi è stato il risultato dell’esame autoptico effettuato nella giornata di ieri nell’obitorio dell’ospedale civile di Catanzaro. Il medico legale Katiuscia Bisogni, che l’ha eseguito su incarico del sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Vittorio Gallucci, ha potuto accertare che il proiettile ha centrato la vittima alla nuca devastandogli parti vitali e rendendo inutile il trasferimento in elisoccorso al nosocomio catanzarese. L’esito dell’autopsia, naturalmente, cambia lo scenario delle ipotesi e anche la dinamica dell’aggressione imbocca un percorso più lineare. Cambia pesantemente anche la posizione dell’omicida. Praticamente, dalle lesioni gravi o tentato omicidio si è passati nell’arco di poche ore all’omicidio preterintenzionale e ora tutto lascia supporre che gli inquirenti prenderanno in esame anche l’eventuale premeditazione del folle gesto.

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