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Processo a cosca Mancuso
15 condanne e 7 assoluzioni

giustizia
Il gup distrettuale di Catanzaro, Maria Rosaria De Girolamo, ha emesso la sentenza del processo "Black Money" che vedeva imputate 22 persone accusate di essere affiliate o contigue alla cosca Mancuso della 'ndrangheta, accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, usura, detenzione abusiva di armi e riciclaggio, reati aggravati dalle modalità mafiose.
Dei 22 imputati, 15 sono stati condannati e sette sono stati assolti. Ai condannati sono stati inflitti, complessivamente, 69 anni e 6 mesi di reclusione rispetto agli 86 anni ed otto mesi chiesti dal pm Marisa Manzini. La condanne riguardano Giovanni D'Aloi (al quale sono stati inflitti otto anni), Bruno Raguseo (5 anni e 6 mesi), Giuseppe Costantino (6 anni e 6 mesi), Fabio Costantino (5 anni e 6 mesi) Antonio Pantano (4 anni e 10 mesi), Francesco Tavella (5 anni e 6 mesi), Antonino Scrugli (4 anni e 2 mesi), Orazio Cicerone (5 anni e 4 mesi), Antonio Cuturello (5 anni e 6 mesi), il latitante Mario De Rito (5 anni e 4 mesi) e Antonio Campisi (un anno).

L'assoluzione, invece, insieme alla scarcerazione ed alla restituzione dei beni eventualmente sequestrati, è stata disposta per Antonio Maccarone, Antonio Mamone, Nunzio Manuel Callà, Salvatore Accorinti, Domenico De Lorenzo, Bruno Marano e Gabriele Bombai. Ad Antonio Maccarone, in particolare, erano stati sequestrati il ristorante "La Pineta" ed il residence "Costa degli dei" che adesso, a seguito dell'assoluzione, gli saranno restituiti. (ANSA)

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