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Prima l’omicidio poi la “doccia” con la Coca Cola

 Retroscena, scena ed epilogo di un delitto di peso. Killer determinati, uno dei quali per cancellare le tracce di polvere da sparo si sarebbe urinato sulla mano e poi avrebbe fatto la doccia con la Coca Cola, per via del suo potere corrosivo. Sullo sfondo la faida tra i Patania di Stefanaconi e il gruppo emergente dei Piscopisani. Uno scontro alimentato, dietro le quinte, dai Mancuso di Limbadi i quali avrebbero colto la palla al volo per liberarsi di persone scomode che, con il mutuo soccorso di altre ‘ndrine vibonesi e con agganci sulla fascia jonica reggina, avrebbero cercato di far loro le scarpe. Insomma un regolamento di conti in senso lato combattuto sul fronte ‘ndranghetistico vibonese. Uno scontro scatenato, nel settembre 2011, dall’omicidio di Michele Mario Fiorillo, agricoltore di Piscopio. Un delitto vendicato, a distanza di 48 ore e mentre nella frazione di Vibo si celebravano i funerali della vittima, con altro sangue. Quello di Fortunato (Nato) Patania, capo bastone di Stefanaconi e storico alleato dei Mancuso. Un assassinio quest’ultimo ricostruito dalle Squadre mobili di Vibo e Catanzaro, con il supporto dello Sco e il coordinamento della Dda, a distanza di tre anni e sei mesi. Una vera e propria azione militare –secondo il pm Camillo Falvo –condotta nella roccaforte del boss e che sarebbe stata materialmente compiuta da Francesco Scrugli (in seguito rimasto vittima della faida) e da Raffaele Moscato, 29 anni di Vibo Marina. Il primo avrebbe sparato contro il capo bastone con una pistola cal. 9x21; il secondo avrebbe tenuto a bada gli altri imbracciando un kalashnikov. Un agguato organizzato nei minimi dettagli nel corso di tre summit tenuti a Piscopio dopo l’omicidio Fiorillo e l’ultimo il giorno stesso del delitto Patania. Pianificazione in cui avrebbe ricoperto un ruolo di primo piano Rosario Battaglia, 30 anni di Piscopio il quale, con l’aiuto di Rosario Fiorillo (alias Pulcino), 26 anni di Piscopio avrebbe poi recuperato i killer, mentre a fare da vedetta sarebbe stato Davide Fortuna, assassinato nel luglio del 2012 sulla spiaggia di Vibo Marina. E Battaglia, Moscato (entrambi rimasti feriti nell’agguato a Scrugli) e Fiorillo sono stati destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Assunta Maiore. Omicidio pluriaggravato in concorso, rapina e ricettazione tra i reati loro contestati. Due gli obblighi di dimora, emessi per favoreggiamento nei confronti di Annunziato Patania, 54 anni e Michele Fiorillo, di 44 di Piscopio. L’esame di video-immagini (riprese dalle telecamere di un panificio e da quelle posizionate dalla Polizia in piazza San Michele) e intercettazioni ambientali avrebbero consentito agli inquirenti di ricostruire il complesso puzzle dell’omicidio di Nato Patania e di delineare i ruoli che gli indagati –i cui nomi erano finiti nella black-list della vendetta dei Patania – avrebbero ricoperto. Video che gli stessi, una volta venuti a conoscenza dell’interesse dimostrato dai carabinieri, avrebbero cercato di manipolare per cancellare eventuali immagini scomode. I particolari dell’operazione “San Michele”– denominata così perché uno degli indagati guardando le luminarie messe in onore di San Michele, patrono di Piscopio avrebbe esclamato: «Se ci arrestano l’operazione la chiamano San Michele» – sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa svoltasi alla Questura di Vibo Valentia.

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