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Catanzaro, parte la ricostruzione

Catanzaro, parte la ricostruzione

Ricostruire tutto quanto un pezzo alla volta. E anche abbastanza in fretta. In attesa di definire completamente il passaggio di proprietà, con la ricapitalizzazione da quasi 700mila euro come ultimo passaggio per completare la compravendita, il nuovo corso del Catanzaro sta già pensando a come ripartire. Bisognerà ridisegnare per intero il puzzle tecnico e amministrativo del club rilevato dai Cosentino.

È obbligatorio muoversi subito su tutto il fronte tecnico. Antonello Preiti non sarà il direttore sportivo. È scontato. Il lavoro svolto l’anno scorso, con Cosentino presidente, non pende a suo favore: dal mercato estivo e di gennaio, passando per la gestione dello spogliatoio, la disastrosa scelta di esonerare Erra ad agosto chiamando Somma, o l’incapacità di tenere dritta la barra nei momenti più difficili della stagione, è stato una delusione totale come i risultati di una squadra (allestita interamente da lui), che puntava ai playoff e si è salvata soltanto attraverso i playout.

Il nuovo corso ha già espresso la volontà di trovare un’intesa per la risoluzione consensuale d’accordo con Preiti. Per il ds, dopotutto, non cambia nulla: ne avrebbe dovuto discutere anche se fosse rimasto Cosentino. Come sostituto, nelle scorse ore si era fatta avanti l’idea di Giuseppe Magalini, ex Alessandria, ma è un profilo che non convincerebbe in pieno (destinato a Trapani, l’accordo è saltato quando mancava solo la firma). Più forte sembrerebbe il nome di Franco Ceravolo, navigato uomo mercato dell’orbita Juventus, da poco liberatosi dal Livorno. Ceravolo avrebbe buoni rapporti con Floriano Noto, uno dei tre fratelli della holding che detiene la maggioranza della nuova compagine societaria. La terza opzione punterebbe invece su una figura più di categoria (uno alla Ferrigno). È tutto comunque in una prima fase, abbastanza embrionale, e non potrebbe essere altrimenti visto che la parte maggioritaria delle energie è stata destinata nei giorni scorsi alle questioni relative al passaggio di proprietà.

Un primo contatto c’è stato con Alessandro Erra: il tecnico avrebbe un altro anno di contratto, ma non sarebbe la prima scelta, e quindi è più che probabile che le parti si vedano fra un po’ per parlare dell’addio. Per la panchina, più che un’idea, ci sarebbe una suggestione che a Catanzaro fa venire gli occhi lucidi alla stragrande maggioranza dei tifosi: Piero Braglia è l’ultimo allenatore ad aver centrato la promozione in B con i giallorossi e al “Ceravolo” tornerebbe di corsa senza problemi. Altra ipotesi: Vincenzo Torrente, che l’anno scorso ha chiuso la stagione col Vicenza.

Ci sarà da intervenire anche sulla struttura, molto snella (appena tre dipendenti effettivi), che ha rappresentato il piccolo nucleo di lavoro che ha affiancato la parte tecnica e dirigenziale giallorosse. Orientata a fare piazza pulita rispetto alla gestione precedente, la nuova proprietà non dovrebbe comunque avere troppe remore a confermare il segretario generale e i due magazzinieri che sono sempre stati dei punti fermi – chi più, chi meno – in tutte le società che si sono seguite negli ultimi quindici anni (per uno di loro anche di più) al vertice. Almeno questo è un nodo facilmente risolvibile.

Gli obiettivi

È Cacia il sognoZanini può restare

I tifosi sognano anche il ritorno di Daniele Cacia. La nuova proprietà dovrà prima capire cosa fare con i 13 calciatori sotto contratto. Ne potrebbero rimanere 4: piacciono Maita, Icardi e Zanini, fra i più giovani della compagnia e con accordi validi fino al 2018 i primi due, 2019 il terzo. Possibile la conferma anche per Sarao. Da valutare il destino di Sabato, Sirri e Gomez, mentre non sembra esserci più spazio per Cunzi, Caruso, Longo, Tavares, Van Ransbeeck e Pasqualoni. Per loro risoluzioni in vista. Scaduti i contratti di Leone, De Lucia, Prestia, Patti, Carcione, Pagano, Basrak, Mancosu, Campagna e Giovinco: nessuno dovrebbe essere avvicinato per un eventuale prolungamento.

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