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Soccorso eccezionale per un uomo di trecento chili

Soccorso eccezionale per un uomo di trecento chili

Un soccorso eccezionale, un’emergenza nell’emergenza per salvare la vita di un uomo di una stazza fisica imponente e dal peso di 300 chili. Singolare quanto accaduto ieri mattina a Tropea: il personale in servizio al 118 si è dovuto letteralmente inventare un trasporto straordinario per trasferire un uomo di 47 anni, proveniente da Palermo ed in vacanza nella cittadina turistica, all’ospedale di Vibo Valentia. I sanitari, infatti, non sono riusciti a caricarlo sull’ambulanza. È stato pertanto necessario l’intervento del direttore del Suem 118 (servizio di emergenza urgenza) Antonio Talesa, il quale ha fatto intervenire un mezzo furgonato che scortato da un’auto medica e dalla stessa ambulanza chiamata in soccorso ha portato il 47enne a destinazione. Non è stato affatto facile completare l’inedita missione ma il personale del 118 ha mostrato grande professionalità ed enorme spirito di servizio riuscendo a superare difficoltà oggettive.

L’intervento si è reso necessario dopo una chiamata al numero di emergenza-urgenza da parte dei familiari i quali segnalavano le condizioni critiche in cui versava l’uomo dopo la rottura delle vene varicose degli arti inferiori. Sul posto precipitava quindi un’ambulanza della postazione del 118 di Tropea con il personale sanitario che provvedeva a praticare le prime cure e a tamponare l’emorragia. Necessario però il trasferimento all’ospedale di Vibo Valentia per le inevitabili cure e per la medicazione delle ferite che destavano non poche preoccupazioni. Per il trasporto si è dovuto ricorrere quindi al rimedio eccezionale che ha permesso il ricovero nel più attrezzato reparto di Chirurgia dell’ospedale Jazzolino dove al 47enne sono state diagnosticate ulcere trofiche alle gambe. Superato il traffico della strada provinciale 522 e arrivati all’ospedale di Vibo, il turista è stato dapprima visitato dai sanitari del Pronto soccorso diretto dal dottore Vincenzo Natale, e poi fatto salire in ascensore al piano superiore dove è ubicata la Chirurgia. Qui è stato medicato in assoluta sicurezza dall’equipe del dottore Franco Zappia.

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