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Soverato, ospedale del Basso Ionio. Fari puntati sulla sala parto

A distanza di quattro anni dalla chiusura della nursery si riaccende la speranza per il personale medico e per gli utenti. Politica al lavoro

Dopo l’ultimo annuncio connesso con la creazione e l’attivazione di un reparto di terapia sub intensiva e di un reparto dedicato alle cure delle patologie oncologiche, il territorio del Basso Ionio torna a sperare nella riapertura di una sala parto. Nessun accenno in merito dalle parti politiche che si sono occupate delle operazioni di potenziamento della struttura, ma l’obiettivo di riportare in città la possibilità di partorire sembra essere il prossimo da centrare.

La richiesta arriva sia dal personale medico che dagli utenti rimasti orfani del reparto ormai da oltre 4 anni. Al momento l’ospedale più vicino per dare alla luce un bambino è quello di Catanzaro, ma spesso le partorienti vengono dirottate a Lamezia e Cosenza, aumentando i disagi anche per chi le assiste. Tutto mentre in città continua ad alimentarsi il fenomeno connesso alla scelta di un ginecologo che sia in servizio nelle strutture in cui è possibile partorire a cui le gestanti si affidano con visite rigorosamente a pagamento che arrivano a costare anche 150 euro. La strada del dialogo intrapresa tra Comune e Regione potrebbe essere quella da percorrere anche per dare una risposta ai cittadini su un argomento che tiene banco dal 2019, nel tentativo di chiarire definitivamente il futuro di un punto nascita che in passato era diventato argomento di scontro politico.

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