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Catanzaro con la rimonta nel Dna

Il ribaltone contro l’Ascoli (da 1-2 a 3-2) non è stato un episodio isolato. Dallo svantaggio alla vittoria era già successo altre due volte

Orgoglio, cuore, grinta. E tecnica abbinata alla tattica, individuale e di squadra. Il Catanzaro ha ribaltato l’Ascoli e ribadito il possesso di una dote importante: riportare dalla propria parte una sfida che va in direzione opposta non è da tutti.
Con il pieno fatto sabato scorso, i giallorossi hanno superato la doppia cifra partendo da una situazione di svantaggio. Il 3-2 sui marchigiani è stata la seconda rimonta del girone di ritorno, la terza completamente riuscita delle cinque centrate finora in campionato: il bottino è di undici punti, sui trentotto complessivi. Undici, proprio come le vittorie firmate Vivarini, Iemmello e compagnia.
La presenza del bomber di casa è evidente in ognuna delle tre vittorie in rimonta: il gol decisivo segnato all’Ascoli, l’assist per Brignola in casa della Samp, la combinazione da Fantacalcio (rete più servizio per Sounas) con il Lecco a inizio 2024. I muscoli del capitano, direbbe De Gregori. Mostrati proprio nei momenti più cruciali, cioè sul sorpasso, bisognerebbe aggiungere.
Le prime due rimonte stagionali, una dietro l’altra, sono riuscite a metà. La prima al “San Nicola”. Al 28’ del primo tempo il Bari sblocca l’incontro con Koutsoupias e sembra poter allargare la ferita inferta ai giallorossi dallo 0-5 del Parma nella domenica precedente, ma prima il colpo di testa di Sounas su assist di Vandeputte, poi il tap in di Verna su cioccolatino di Katseris, rigirano la frittata in poco più di un quarto d’ora, al termine di un primo tempo spettacolare per espressione di gioco; nella ripresa i pugliesi pareggiano, ma il 2-2 non si schioda e non è che il Catanzaro soffra così tanto la pressione avversaria, nemmeno in dieci.
Tre giorni più tardi il Cittadella si presenta al “Ceravolo” con un gol di Carissoni al 3’. Un colpo a freddo che i giallorossi smaltiscono in breve e annullano al 26’ con il rigore trasformato da Donnarumma; la spinta non si esaurisce lì, per occasioni create fra primo e secondo tempo il Catanzaro meriterebbe il successo, ma tutto sommato va bene lo stesso perché i veneti sono tosti e viaggiano regolarmente in zona playoff come le Aquile.
Quello che viene lasciato il mercoledì sera la squadra se lo riprende con gli interessi la domenica seguente a Marassi. Il Catanzaro sbanca casa Samp per la prima volta in campionato, va sotto per il rigore di Borini, ma in nove minuti (dal 36’ al 45’) vola con Vandeputte e Brignola, liberato davanti alla linea di porta da Iemmello, autore di una prova monumentale; nella ripresa la reazione blucerchiata e qualche contropiede sprecato dai giallorossi non cambiano il risultato, alla fine è un festone per gli oltre duemila tifosi calabresi.
Lecco e Ascoli finiscono capovolti nel giro dell’ultimo mese. In entrambe le occasioni le Aquile mettono la testa avanti, ma si fanno raggiungere e superare: da 1-0 a 1-2. E in entrambe le occasioni trovano la forza di riandare oltre, restandoci. Il Lecco è definitivamente steso 5-3 da Sounas e Biasci (gli ultimi due marcatori), l’Ascoli è affettato dai dribbling di D’Andrea, che causano l’autorete di Bellusci per il 2-2 e innescano l’angolo da cui il graffio del capitano. Guai a dare per vinto il Catanzaro.

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