Parte da Catanzaro, e da dove sennò?, il viaggio nelle sale cinematografiche di “Regina”, il primo lungometraggio firmato da Alessandro Grande. Lui, regista catanzarese ormai da vent’anni emigrato a Roma, con la sua Calabria non ha mai perso il contatto, tanto che il suo primo film, dopo i tanti successi raccolti con i cortometraggi, di Calabria ne è intriso pur senza cedere mai agli stereotipi e alle scorciatoie narrative. Anzi, quella che Grande ha portato sul grande schermo – nomen omen – è una Calabria forse mai vista e mai raccontata: più fredda nei toni narrativi e nei colori, nelle temperature e nei paesaggi, perfetta cornice per la storia raccontata in “Regina”. Dopo le tante e incredibili difficoltà che la pandemia ha portato con sé all’industria dell’arte, Catanzaro non poteva che ripartire con uno dei suoi figli migliori: ad accogliere il film e Grande alla riapertura dei battenti delle sale cinematografiche è stato il “Teatro Cinema Comunale”, in quella che è una sinergia già consolidata tra il regista e Francesco Passafaro, imprenditore e artista del palcoscenico, che nonostante i sedici mesi di blocco delle attività non ha mollato la presa.
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