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Omicidio alle porte di Vibo, pregiudicato freddato a colpi d'arma da fuoco

Omicidio a Piscopio alle porte di Vibo Valentia. Un uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti alla ex Circoscrizione municipale. La vittima, Massimo Ripepi, 42 anni, aveva precedenti per tentato omicidio. Il fatto è avvenuto poco prima delle 14. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. La vittima era già scampata ad un agguato lo scorso 4 giugno dello scorso anno nel quartiere Affaccio di Vibo Valentia.

Nell'occasione ad aprire il fuoco contro l'uomo era stato il figlio sedicenne che, dopo avere confessato, ha potuto beneficiare della messa in prova in una comunità di recupero. Il ragazzo aveva sparato al padre addebitandogli maltrattamenti perpetrati nei suoi confronti e nei confronti della madre.

Al momento nessun collegamento è stato possibile stabilire fra i due fatti di sangue. I carabinieri che stanno effettuando i rilievi, non escludono alcuna ipotesi sul movente dell'omicidio. Il sicario che ha fatto fuoco contro
l'uomo sparando alcuni colpi di pistola e poi si è dileguato.

La vittima, che in passato aveva lavorato assieme ad un parente nel settore della distribuzione dei videopoker,
attualmente era disoccupato. L’uomo non avrebbe legami con la criminalità organizzata e, nel suo passato, ci sarebbe solo qualche precedente di polizia senza particolare rilevanza.

Nelle ultime ore gli investigatori hanno sentito familiari e parenti della vittima. Ripepi era separato dalla moglie e, a
giugno scorso, era rimasto ferito in un agguato di cui successivamente si era attribuito la responsabilità il figlio
sedicenne che aveva anche aggiunto di avere sparato ma non per uccidere ma solo per dare al genitore un avvertimento.

Il ragazzo, che aveva confessato precisando di avere reagito così ai maltrattamenti dell’ex marito contro la madre, attualmente si trova ristretto in un carcere minorile dopo avere avuto problemi nella comunità di recupero dove era stato inviato beneficiando della messa in prova.

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