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Svolta nel delitto di Vibo, fermati il cognato e il figlio 18enne della vittima

Due i fermi per l'omicidio di Massimo Ripepi. Oltre a Giuseppe Carnovale ex cognato dells vittima, fermato anche Michele Ripepi, 18 anni, figlio della vittima. Secondo carabinieri e polizia avrebbe aiutato lo zio nelle fasi concitate della fuga. Ma durante l'interrogatorio, alla presenza dell'avvocato Adele Manno, Carnovale ha dichiarato di aver agito da solo.

Ripepi era stato freddato domenica scorsa nella frazione Piscopio di Vivo Valentia. L'uomo era già scampato ad un agguato lo scorso 4 giugno nel quartiere Affaccio, sempre a Vibo.

In quell'occasione ad aprire il fuoco contro l'uomo era stato proprio il figlio Michele che, dopo avere confessato, aveva potuto beneficiare della messa in prova in una comunità di recupero. Il ragazzo aveva sparato al padre addebitandogli maltrattamenti perpetrati nei suoi confronti e nei confronti della madre.

La vittima, infatti, era separata dalla moglie e viveva una situazione di pesanti contrasti familiari dovuti soprattutto al gioco e alle scommesse, che lo aveva portato a dilapidare ingenti risorse economiche.

Carnovale avrebbe confessato l'omicidio del cognato e si è costituito ai carabinieri che lo braccavano già da alcuni giorni dopo avere ricostruito il contesto in cui era maturato il delitto e definito il quadro delle responsabilità.

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