Catanzaro dalla fine degli Ottanta a oggi ha vissuto sotto l’asfissiante controllo delle cosche crotonesi. Lo certificano i giudici che hanno condannato in primo grado la cellula ‘ndranghetista guidata da Piero Mellea e Roberto Corapi che controllava il capoluogo su mandato del boss di Cutro Nicolino Grande Aracri.
Così anche due luoghi simbolo della vita pubblica cittadina avrebbero avuto un ruolo centrale nella vita criminale della città: la Cittadella regionale e il Parco delle Biodiversità. I “soldi” della nuova casa dei calabresi, Palazzo degli Itali, sarebbero serviti per siglare la pace tra le fazioni che si spartivano il territorio.
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