Un abbraccio, tante lacrime e poche parole. E’ stato questo l’incontro tra Mustafa El Aoudi, venditore ambulante marocchino, e la dottoressa Maria Carmela Calindro alla quale ieri ha salvato la vita bloccando un uomo che l’aveva aggredita all’esterno dell’ospedale di Crotone.
«La cosa più bella è stata aver visto che la dottoressa sta bene» dice Mustafà ancora dolorante per le botte rimediate nella colluttazione con l’uomo armato di cacciavite. «Sono orgoglioso di quello che ho fatto, ma non mi sento un eroe. Ho fatto solo quello che qualsiasi persona umana avrebbe fatto per fermare quella crudeltà che stava facendo alla dottoressa. Non ho dormito questa notte, avevo davanti quelle immagini terribili di quella persona che voleva uccidere la dottoressa» ripete l'ambulante.
Mustafa, 40 anni, è a Crotone da quando ne aveva 10. Vive a Sant'Anna, nel comune di Isola Capo Rizzuto, in un’abitazione di poche stanze con la moglie, tre figli, ed il padre: «Ho fatto la scuola al 'Principe di Piemonte' qui a Crotone. Io mi sento di questa città: quando vado in Marocco dopo 20 giorni viene la nostalgia di Crotone: qui ho i miei amici. Questa città è la mia città. Ho iniziato a lavorare con la mia bancarella per aiutare mio padre che adesso sta male».
Mentre il sindaco di Crotone ha disposto che gli venga assegnato un encomio solenne, Mustafa non ha ricevuto chiamate da alcuna istituzione. Il giornale locale, il Crotonese, ha fatto partire una campagna sui social per far ottenere la cittadinanza italiana all’ambulante. Mustafa, che come i figli ha un permesso di soggiorno illimitato, dice non aspettarsi nulla: «Io non chiedo e non mi aspetto nulla, perché solo Dio può darci le cose. Se proprio vogliono spero che possano concedere il permesso a mio padre che è malato ed è ricoverato in ospedale a Crotone».
Intanto, i medici dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone si sono ritrovati oggi nella biblioteca del presidio per riflettere, nell’ambito di un sit-in, sull'aggressione compiuta ieri ai danni della loro collega Maria Carmela Calindro, per esprimerle solidarietà e vicinanza e per ringraziare Mustafa El Aoudi, l’ambulante marocchino che ha impedito che l’aggressione potesse sfociare in una tragedia. Mustafa è stato salutato dall’applauso di tutti i medici all’ingresso nella biblioteca.
«Quello che è accaduto non è un fatto circoscritto all’ospedale - ha detto Pino Fico, direttore generale facente funzioni dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone - ma a tutta la città. Il clima cittadino è quello che esprimiamo in questa vicende».
Il dirigente ha rivelato che l’Asp domani convocherà una riunione interna per migliorare la sicurezza generale. «Già dopo l'aggressione di qualche mese fa ad un altro nostro professionista avevamo messo in campo alcune iniziative per rafforzare la sicurezza. Adesso dobbiamo migliorare ancora». Fico ha annunciato che a breve prenderanno il via i lavori del nuovo pronto soccorso, uno dei principali punti caldi dell’ospedale, che sono stati appaltati. Durante l’iniziativa sono state distribuite delle spille arancio e blu per ribadire la lotta alla violenza contro le donne e la responsabilità e professionalità dei medici offesa da gesti di violenza. Una è stata data anche a Mustafa.
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