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Al Tribunale di Vibo si lavora al gelo, il giudice Nasso scrive al Ministero

I lavori di completamento del nuovo Tribunale di Vibo Valentia sono ancora in corso e la struttura è al gelo con alcuni ambienti ridotti anche al buio. Una situazione che ha spinto il giudice Ilario Nasso, a capo della sezione lavoro e previdenza, ad investire il Consiglio superiore della magistratura e il Ministero della giustizia. Il magistrato ha denunciato la situazione venutasi a creare in conseguenza del forte calo delle temperature direttamente sul registro d'udienza per due volte: il 28 novembre e il 19 dicembre scorsi.

"Questo Giudice del Lavoro - ha scritto Nasso sul verbale - dà atto d'aver tenuto l'odierna udienza (il 28 novembre, ndr) al solo fine d'adempiere ai propri doveri d'ufficio, nonostante le rigide temperature raggiunte all'interno del locale adibito a sua aula d'udienza e sito nella sede staccata del Palazzo di Giustizia vibonese di via Lacquari, in conseguenza delle quali le parti presenti, a parziale rimedio dell'invivibilità dell'ambiente, sono costrette a non spogliarsi del soprabito, il quale tiene luogo del sistema di riscaldamento del tutto inservibile e non operativo. Il sottoscritto magistrato rappresenta, altresì, la persistente oscurità, pressoché totale, del corridoio di comunicazione dell'aula d'udienza con la cancelleria (e la stanza) del magistrato medesimo, percorso anche dall'utenza esterna, oltreché dai dipendenti in servizio, e segnala, inoltre, come, nel caso dell'udienza, per alcuni secondi sia mancata la corrente elettrica e l'illuminazione dell'aula".

Il 19 dicembre una nuova comunicazione del magistrato rivolta in questo caso all'Azienda sanitaria provinciale e all'Ispettorato del Lavoro di Vibo il magistrato scrive che "si dà atto della persistenza, ininterrotta, delle proibitive condizioni ambientali di svolgimento dell'udienza, a motivo delle temperature insopportabilmente rigide, con pregiudizio per la salute del Giudice, dei Procuratori e delle parti presenti, e conseguentemente dispone trasmettersi la presente relazione".

 

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