I più penalizzati per le disfunzioni dell’Unità operativa di Ortopedia sono gli utenti. A decine, giornalmente, sono costretti a spostarsi in altri presidi ospedalieri regionali per avere le stesse prestazioni sanitarie che un ospedale come lo “Jazzolino” dovrebbe avere sul suo prontuario terapeutico.
I pochi medici “coraggiosi” rimasti nel reparto di Ortopedia non sanno come dividersi. Durante il loro turno di lavoro vanno da una parte all’altra. Non sanno a chi dare retta per primo.
«Da diversi giorni – ha sottolineato Maria Concetta – sono costretta a recarmi a Reggio Calabria per un problema che ho all’articolazione del ginocchio. Molto probabilmente dovrò subire un intervento chirurgico che nel nostro presidio ospedaliero non fanno per carenza di chirurghi ortopedici".
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