Tommaso Costa si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia, seguito all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura antimafia che gli contesta di essere stato l’organizzatore ed esecutore materiale dell’omicidio di Vincenzo Figliomeni detto “Brigante”, ucciso nel novembre del 1988 in contrada Donisi di Siderno.
Tommaso Costa, difeso dall’avvocato Sandro Furfaro, in sede di spontanee dichiarazioni avrebbe contestato la credibilità del fratello Giuseppe Costa, collaboratore di giustizia sul cui racconto si fonda gran parte del materiale probatorio contenuto nell’ordinanza custodiale. Costa si trova detenuto nel carcere di Viterbo dove sta scontando precedenti condanne, tra le quali quella all’ergastolo per l’omicidio di Pasquale Simari, ucciso nel luglio del 2005 a Gioiosa Jonica.
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