Il torrente Beltrame non inganna più nessuno. Da quel 10 settembre del 2000 quando la popolazione di Soverato ha imparato a diffidare da quel corso d’acqua apparentemente innocuo che è stato capace di spazzare via un intero campeggio e con esso le vite di 13 persone.
Ecco perché la denuncia di due ingegneri della cittadina, Aldo Perrotta e Giuseppe Voci, non lascia indifferente il territorio e riapre interrogativi rimasti in sospeso da mesi. Esattamente dalla scorsa estate, quando in una querelle tra il Comune di Montepaone e quello di Soverato si è accennato a una supposta deviazione del torrente Beltrame su cui poi è calato il silenzio. Almeno fino a quando i due ingegneri non segnalano l’anomalia di una “secca” non giustificata dalla presenza di fenomeni atmosferici che hanno caratterizzato un inverno particolarmente piovoso.
«Nella comunicazione – spiegano gli ingegneri – abbiamo reso noto che il prelievo di acqua dal torrente Beltrame è tale da alterare l’equilibrio idrogeologico di tutto il territorio interessato dal suddetto torrente. L’acqua del torrente Beltrame viene deviata a fini idroelettrici dal corso naturale senza alcuna restituzione nel corso medesimo e senza rispettare le misure di salvaguardia delle condizioni di vita a valle delle opere di presa. Il danno, causato da questo prelievo, riguarda non solo la salute del corso d’acqua, ma tutto il sistema idrogeologico della zona interessata compreso il tratto di costa in cui il torrente sbocca».
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