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Omicidio per le avances alla compagna a Miglierina, oggi l'udienza di convalida

Della morte dell'uomo che poche ore prima aveva colpito con una coltellata all'addome avrebbe appreso durante l'interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Marcellinara, nel Catanzarese. E stamane alle 9 il trentenne Giuseppe Arabia affronterà in Tribunale a Catanzaro l'udienza di convalida del provvedimento di fermo che i militari hanno spiccato nei suoi confronti nella prima mattina di sabato scorso, nell'ambito delle indagini per l'omicidio del 50enne Cesare Falvo, avvenuto venerdì sera a Miglierina, davanti all'abitazione di quest'ultimo, al termine di un diverbio probabilmente innescato da questioni passionali.

Assistito dal suo difensore, l'avvocato Raffaele Elio Bruno, Arabia illustrerà dunque la propria versione dei fatti al giudice per le indagini preliminari Tiziana Macrì, dopo aver fornito i primi dettagli in sede di interrogatorio sabato notte agli uomini dell'Arma e al sostituto procuratore Andrea Buzzelli. L'indagato era stato portato in caserma dopo era essere stato rintracciato nel giro di pochissimo tempo dai carabinieri della Compagnia di Catanzaro, guidata dal capitano Antonino Piccione.

Sarebbero stati alcuni messaggi - inviti a uscire e presunte avances - che la vittima avrebbe inviato via social alla compagna del giovane ad avviare i meccanismi della tragedia, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola. Venerdì sera, rientrato dal lavoro, il trentenne, che fa il corriere in un'azienda della zona, avrebbe saputo dalla compagna di questi messaggi e avrebbe quindi raggiunto Falvo al fine di avere un chiarimento.

La discussione tra i due non sarà stata certo all'insegna dei convenevoli e a un certo punto sarebbe arrivato il momento critico, quando Arabia, secondo quanto sarebbe stato riferito agli inquirenti, avrebbe frainteso il gesto di mettere la mano in una tasca fatto da Falvo; il giovane avrebbe pensato che l'uomo in quel momento stesse per estrarre qualche arma e lo avrebbe quindi colpito lui per primo con un fendente, allontanandosi poi in auto e abbandonando il coltello, dopo averlo ripulito, nei pressi della Statale 280.

 

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